E' di quasi tremila euro la somma delle offerte arrivate grazie al messaggio di solidarietà, portato lungo le strade che compongono l'antica Via Francigena, da Massimiliano Cogo, 45 anni, geometra libero professionistra di Loranzè, padre di famiglia e appassionato sportivo. Lo scorso 2 maggio è partito da Canterbury, in Inghilterra, con la sua bicletta, le borse in spalla, per un peso di 50 Kg, in tasca i volantini delle attività dell'Ugi (Unione Genitori Italiani contro i tumori dei bambini), a cui ha dedicato la sua avventura, denominata "In viaggio con gli angeli". Ha imboccato le prime tappe, ben segnalate sul territorio anglosassone, per poi passare con il traghetto in Francia, quindi ha attraversato al Svizzera e l'Italia, per arrivare in Piazza San Pietro a Roma il 16 maggio, dove ad attenderlo c'erano la moglie Tiziana e il figlio di 13 anni Alessandro, gli amici di Roma. Ha ultimato il percorso in sedici giorni, come da pronostico, tra splendidi paesaggi, sudore, salite impervie e sentieri talmente stretti da costringerlo a qualche deviazione, soprattutto in Italia, lungo l'asse automobilistico. Ha seguito la tabellina di marcia che si era fissato, partendo presto, all'alba, e pedalando fino alle sette di sera, per una media di undici ore al giorno. Ha pernottato in campeggi, alberghi. Nella Parrocchia a Santa Cristina, da Don Antonio. E poi a Cappiano, frazione di Fucecchio, dov'era in corso il palio. "Una bella serata" ricorda Cogo che ha trascorso una mezza giornata e la nottata anche da Pierangelo Beata, ex titolare dell'omonimo mobilificio di Loranzè, ormai chiuso, che ora ha un agriturismo a Radicondoli. La tappa più difficile? "I 30 Km in Inghilterra – racconta Cogo - sono stati molti faticosi ma è stato ancor più duro il passo della Cisa, sugli Appennini, un tratto molto ripido, con tanto vento contro. Mi spiace non essere arrivato in cima al San Bernardo, a causa dell'abbondante neve". La tappa più bella? "A Ivrea, quando sono arrivato al Duomo il 9 maggio, c'erano ad attendermi calorosamente tante persone". A Roma Cogo ha ricevuto l'attestazione del pellegrinaggio da parte dell'Ufficio San Pietro dell'Opera Romana Pellegrinaggi ed ha lasciato una targa destinata a Papa Francesco, a nome dell'Ugi. "E' stata un'esperienza bellissima, forte, che mi ha dato tantissimo, molto formativa, dal punto di vista umano, sociale, personale e spirituale – commenta Cogo -. Ma non ci sarei riuscito senza la presenza e l'aiuto costante dell'amico Leandro Lesbo che al termine di ogni giornata mi aspettava alla fine di ogni tappa, dopo aver trovato il posto in cui cenare e dormire. Il meteo è stato stupendo, a parte per una mezza giornata. Gli Angeli che avevo con me hanno fatto un gran lavoro, è andato tutto benissimo. Anche i miei muscoli ce l'hanno fatta nonostante la fatica. E' un'esperienza che merita di essere vissuta, ci sono posti che meriterebbero di essere visitati con più attenzione". Ora? "Mi piacerebbe – anticipa Cogo - percorrere il Cammino di Santiago, magari con la mia famiglia. Rifarò il Morenic Trail e tornerò a partecipare alle gare di campionato canavesano per l'Avis di Ivrea". Un pensiero profondo è sempre rivolto a Lorenzo e Chiara, due bambini di Loranzè, scomparsi prematuramente a causa di malattie rare, a cui Cogo ha voluto dedicare la sua avventure, indossando la maglietta che reca impressa le fotografie dei loro volti. Per sostenere il progetto "Casa Ugi" basta inviare le offerte al CCP n° 55631279 intestato a UGI, Sezione di Ivrea, oppure con bonifico su IBAN IT98O076010120000005563127 con la causale: “In viaggio con gli angeli…”. Si può anche destinare all'Ugi il 5 per mille.
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