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ALICE SUPERIORE. Molesta la vicina, a processo per stalking, sostituzione di persona, danneggiamenti ecc.

ALICE SUPERIORE. Molesta la vicina, a processo per stalking, sostituzione di persona, danneggiamenti ecc.

tribunale

Malsopportava l'anziana vicina di casa. Al punto da mettere in atto una serie di fastidiosi e fantasiosi dispetti. Finchè la donna aveva deciso di denunciare. Così Luigi Cargnino, quarantenne residente ad Alice Superiore, si trova ora imputato, presso il Tribunale di Ivrea, per una serie di accuse: stalking, violazione di domicilio, sostituzione di persona, imbrattamenti, ingiurie, danneggiamenti, interferenza illecita nella vita privata, per fatti risalenti al periodo tra il 2010 e il 2011 difeso dall'avvocato Pierfranco Sado.

La vittima, Maria Bonino, assistita dall'avvocato Guido Cellerino, non ha voluto costituirsi parte civile. Vuole soltanto essere lasciata in pace. Numerosi sono gli episodi iscritti nel capo di imputazione. Cargnino avrebbe gettato spesso e volentieri avanzi di cibo sul balcone della Bonino. Bucce di banane, scatolette di tonno, funghi. L'anziana, ai Carabinieri, in sede di denuncia, aveva riferito anche di aver subito minacce. Cargnino avrebbe addirittura inviato un annuncio alla "Sentinella del Canavese", per la ricerca di una badante, per conto della vicina, lasciandone il numero di telefono. La malcapitata lo aveva scoperto perchè il suo telefono aveva cominciato a squillare con frequenza. Telefonate di persone che si offrivano per il lavoro.

Giovedì scorso alcuni episodi sono stati ricostruiti alcuni attraverso la testimonianza di Vilma Gaido, figlia dell'imputata, e del Maresciallo della Stazione di Vico Canavese Francesco Malloci. Gaido ha riferito che in una notte di agosto, intorno alle tre, si era dovuta alzare, attirata da rumori che provenivano dal piano terra. "E' abbastanza facile – ha ribadito al giudice Ombretta Vanini - entrare nella nostra proprietà perchè è parzialmente recintata".

"Da quel che ho capito – ha constatato il Maresciallo, interrogato dal Pm Bosio – c'erano vecchi rancori. Siamo intervenuti diverse volte, nel periodo tra maggio e novembre, quando la Bonino soggiornava ad Alice, poi in inverno si riparava a Ivrea. In un'occasione abbiamo trovato delle mazze di tamburo frantumate, lanciate sul balcone e c'era una sostanza appiccicosa sulla maniglia d'ingresso del cancello". I Carabinieri avevano trovato anche dei cartelli, posti sulla proprietà di Cargnino. Si leggeva: "vietato buttare immondizia, capito?", "Vandalismo in loco, vergognati". Il processo è stato rinviato a settembre per sentire la Bonino.

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