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06 Maggio 2014 - 23:10
Abbiamo incontrato Giampaolo Gioannini, candidato alla carica di Sindaco con la lista "Impegno Civile per Forno". Nato il 9 luglio 1954, risiede a Pratiglione ma è nato e cresciuto a Forno, dove ha vissuto fino al 2007. E dottore commercialista con studio a Rivarolo nonchè revisore dei conti e revisore enti locali di comprovata esperienza. Con lui ci sono: Marco Bertoldo, impiegato tecnico; Giampiero Bertot, impiegato tecnico; Alex De Biasi, dottore in ingegneria informatica; l'ex Vicesindaco e pensionato Giandomenico Data Blin; Daniela Giorno, studentessa universitaria; Simone Leonardi, studente universitario; Francesca Milano, impiegata; Loris Pescetto, dottore in scienze motorie; Rosanna Spezzano, geologa; Fabrizia Peracchione, avvocato; Luca Val, impiegato tecnico.
Come mai ha deciso di candidarsi? Fare politica non è mai stato tra le mie aspirazioni ma quando mi hanno chiesto se fossi stato disponibile a fare qualcosa per Forno non mi sono potuto tirare indietro. E' il paese in cui sono nato, dove sono cresciuto e al quale sono sempre tornato. La lista è formata da molti giovani... Esatto. Eccetto me e Data Blin c'è gente nuova e giovane e anche di un certo livello professionale, laureandi o laureati. Cosa non vi è piaciuto degli ultimi anni di amministrazione? Non ho seguito molto le politiche ma so che ci sono stati problemi. Noi penseremo di più a quello che si può fare per il futuro anzichè al passato. Su cosa si basa il programma? Secondo me bisogna partire innanzitutto dalla gestione ordinaria di ciò che c'è, visto che i Comuni faticano non solo ad avviare progetti ma a gestire la quotidianità. Credo sia inutile illudere la gente. Senz'altro Forno dovrebbe cercare di recuperare quella voglia di fare che negli anni '70 lo aveva reso il paese più industrializzato d'Europa, per rapporto tra insediamenti produttivi e numeri di abitanti, nonchè chiamato "la piccola ruhr". Dovrebbe recuperare le proprie tradizione per tramandarle, potrebbe, per esempio, diventare un polo tecnologico. Nel programma indicate come obiettivi prioritari la trasparenza amministrativa e l'attivazione di strumenti di democrazia partecipativa. Cosa significa? Significa utilizzare strumenti quali istanze, proposte, referendum, petizioni, adottati pochissimo dai Comuni benchè previsti dal Testo Unico degli Enti Locali. Tra i temi spinosi rimasti sul piatto c'è la riconversione dell'ex area Obert. Lei che prospettive vede? Sicuramente è un problema aperto. Intravedo delle possibilità nell'Unione dei Comuni. Visto che Forno è capofila, ed i Comuni hanno già delegato le funzioni, si potrebbero adibire ad uffici i locali dell'ex area Obert, previa sistemazione di tutti gli impianti al momento non funzionanti. Cosa ne pensa dei suoi avversari, Giuseppe Boggia e Vincenzo Armenio? Stimo e rispetto tutti e due. Vincenzo si è dato parecchio da fare a livello associativo (è Presidente della Pro Loco di Pratiglione). Reputo Boggia un'ottima persona, corretta e sensibile, seppure non ci conosciamo bene. La prima cosa che fareste se vinceste le elezioni... Se si vuol essere realisti la prima cosa da fare è verificare quali sono le risorse dei Comuni, cosa c'è nei bilanci. Sarà per deformazione professionale ma ciò che ho imparato in trent'anni di attività è che sono i numeri che contano. E se finiste in minoranza? Credo che il compito di una minoranza sia quello di essere attenta e propositiva.Edicola digitale
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