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CANAVESE. Tentoni silurato da Forza Italia

CANAVESE. Tentoni silurato da Forza Italia

Roberto Tentoni

Poche righe sul suo profilo facebook, per dire agli amici che non è stato ricandidato alle prossime elezioni regionali... E subito più di un centinaio di fans, amici e parenti stretti sono corsi al capezzale ad asciugargli le lacrime, a consolarlo e tirarlo su di morale... Così, giovedì scorso, Roberto Tentoni, ha annunciato la “bastardata” dei vertici regionali e nazionali di Forza Italia, un giorno prima della chiusura delle liste. “Ritengo le ragioni di questa decisione del tutto ingiuste, immotivate e sbagliate. Ma tant'è. Mi spiace per i moltissimi amici che avrebbero voluto esprimermi, con il loro voto, il loro consenso e sostegno. Ma domani è un altro giorno, e voglio fermamente continuare, con la stessa intensità e dedizione, la mia attività sociale e politica a favore della nostra gente e dei nostri territori, anche per non disperdere quel patrimonio di relazioni, di conoscenza e di esperienza che voglio ancora mettere al servizio dei cittadini, specialmente in un momento così difficile. A presto, dunque! Un abbraccio e un sorriso a tutti voi....”. Insomma parole di cicorstanza per sintetizzare uno stato d’animo e dare una notizia che in realtà stava nell’aria (altro che “via col vento”), fin da quando la magistratura torinese ha aperto un’inchiesta su di lui ed altri 38 consiglieri regionali per i cosiddetti “rimborsi facili”. E sono spese (più di 20 mila euro) per ristoranti, bar, generi alimentari, manutenzione auto, fiori, trofei, articoli per la casa e fatture di avvocati. Addirittura una telecamera di videosorveglianza ed un generatore di corrente... La domanda era ed è...: perchè mai il candidato alla presidenza Gilberto Pichetto avrebbe dovuto imbarcare Tentoni in una campagna elettorale in cui mutandoni e spese pazze la faranno da padrone come icone di un malcostume imperante che sta sui marroni a tutti i cittadini? S’aggiunge, come abbiamo avuto già modo di scrivere, che in realtà, in molti, in Forza Italia, s’erano appesi all’orecchio tutte le parole utilizzate da Tentoni in questi anni, andandosene via dal pdl, sbattendo la porta e dando vita ad un movimento (Progett’azione) insieme a Gianluca Vignale e ad Angelo Burzi per poi rientrare in Forza Italia, qualche settimana fa, quando era ormai chiaro a tutti che si sarebbe ritornati a votare. Un modo, quello dei gruppi e delle correnti (per chi non ha scritto Giocondo sulla fronte) inventato per alzare la posta, come Tentoni & c. peraltro han fatto ... “E’ arrabbiato? Chissenefrega ... - si sono limitati a dire dalla sede torinese di Forza Italia - Se vuole può però sempre ritornare in Progett’azione...”. Insomma..., ancora più da bastardi... E dire che Roberto Tentoni ci teneva proprio tanto a questa corsa al voto. Chi più di lui che in tutti questi quattro anni non s’è perso un funerale, una messa, una inaugurazione, una festa di compleanno? E poi tutte quelle scarpe: decine e decine di paia consumate in lungo ed in largo per tutto il Canavese... Lo aveva addirittura anche scritto in una email strappalacrime da tenere lì e tramandare ai posteri... Eccola... “Dopo un lungo travaglio interiore ho ritenuto giusto e doveroso riproporre la mia candidatura alle prossime elezioni (...). Posso comprendere che molti, dopo un anno e mezzo di intenso linciaggio mediatico, abbiano qualche perplessità sulla liceità delle mie spese che sono oggetto di indagine da parte della Procura di Torino. Non voglio qui ancora soffermarmi sulle caratteristiche di una indagine che, prima ancora di essere arrivata al primo pronunciamento del giudice delle indagini preliminari, ha già mediaticamente condannato tutti gli indagati, con un incredibile accanimento di molta stampa e televisione sulla base di documenti, non sempre attendibili, stranamente in possesso dei giornalisti. (...). Sono convinto in coscienza di non aver fatto nulla che non fosse previsto dalle norme, dai regolamenti e dalle consuetudini in Consiglio regionale e adottati fin dal lontano 1972, e che la natura delle spese di cui ho chiesto il rimborso era relativa a finalità legate alla mia funzione di consigliere. E so di aver usato più o meno il 50 per cento delle somme che avevo a disposizione, lasciando alla disponibilità dei gruppi consiliari e del Consiglio stesso quanto non ho utilizzato. Se così non fosse, e se non fossi in pace con la mia coscienza, non mi sentirei di continuare nella mia attività pubblica e di chiedere il consenso delle persone che mi stimano e che in me hanno fiducia. L’appartenenza alle Istituzioni richiede un senso di responsabilità morale e personale a cui non credo di essere mai venuto meno. Solo con questa convinzione, e con la consapevolezza di aver in questi anni concretamente lavorato con una nutrita serie di provvedimenti e risultati che presto avrò modo di elencare, mi sento di poter continuare a lavorare per contribuire al buon funzionamento della Regione e ad un miglior benessere della nostra gente in un momento così difficile per molti piemontesi.”.  

Via Tentoni, c’è Cavalot

C’è chi piange e si dispera (Roberto Tentoni, sigh) e c’è chi se la ride come pochi. E’ Giancarlo Vacca Cavalot. In un colpo solo due notizie. La prima su due concorrente in meno (Tentoni e Ricca) con cui condividere i voti del Canavese, la seconda su sè medesimo, capolista della “Lista Civica Piemonte” a sostegno di Gilberto Pichetto, il candidato di centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte. Dal centrosinistra al centrodestra senza colpo ferire? Proprio così! Di nuovo lui. Di nuovo Giancarlo Vacca Cavalot. L’ex sindaco di Cuorgnè, vicepresidente del consiglio provinciale in quota Udc, scende nuovamente in campo, ma dall’altra parte della barricata. E se in canavese dovrà vedersela con gli “agguerritissimi”, si fa per dire, Marco Suriani di Caluso (Lista Chiamparino) e Marina Carlevato di Colleretto Castelnuvo (PD), a Cuorgnè avrà gioco facile. La scorsa settimana ha già fatto partire centinaia di sms in cui si impegna a: “Fare qualcosa per l’ospedale”. In vista del prossimo 25 maggio a correre sono anche Antonino Martino di Chivasso (Sel), Franco Papotti di Rivarolo (Fratelli d’Italia), Maurizia Bertoncino di Castellamonte (Pd), Paolo Del Bene di Chivasso (Ncd), Cesare Pianasso, di Prascorsano (Lega Nord), Gianna Pentenero di Casalborgone (Pd); Riccardo Baldini di Ivrea (Movimento 5 Stelle), Massimo Zesi di Chivasso (L’altro Piemonte a sinistra), Luca Podio di Caluso, Carlo Giacometto di Brusasco e Andrea Fluttero di Chivasso per Forza Italia
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