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PAVONE. "Gente del Canavese", l'ultimo libro di Pietro Ramella

PAVONE. "Gente del Canavese", l'ultimo libro di Pietro Ramella

Nella sua vita, lo storico Pietro Ramella, ha realizzato settanta pubblicazioni, con un occhio di riguardo rivolto al territorio. Al punto che Giacomo Bottino, direttore dell'associazione culturale "La Terza Isola", lo ha definito un "artigiano della memoria" nella serata di sabato 12 aprile a Strambino dedicata alla presentazione dell'ultimo libro: "Gente del Canavese".

352 pagine e circa quattrocento immagini per raccontare quattro secoli di storia locale, rispolverando l'albero genealogico, per approfondire le origini di 87 famiglie dell'anfiteatro morenico, accomunate dall'aver condiviso rapporti con i Ramella, originari del biellese ma in Canavese fin dall'Ottocento, quando alcuni componenti lavorarono per i Baroni Perrone di San Martino. Sono i Detragiache, Coggiola, Valfrè, Comoglio, Carassotto, Corneglio, e tanti altri ancora, passando di paese in paese: Romano, Perosa, San Martino, Ivrea, Pavone e, naturalmente, Strambino, dove l'autore risiede. "Le radici di questo libro sono lontane – spiega Ramella nella prefazione -. Una ricerca sulla mia famiglia condotta tra il 1969 ed il 1970 negli archivi parrocchiali e comunali".

Le cronache, basate su testimonianze, archivi, documenti notarili, oltre un migliaio di cartoline, fotografie, "parlano di antenati ma anche di mestieri, case, terreni e soldi, Chiese e sacerdoti, re e e dittatori, schiavitù e libertà, fame ed emigrazione, guerre e morti". Una sezione è dedicata ai viaggi internazionali compiuti da Ramella per l'Olivetti e con la moglie Marisa Corneglio, fedele compagna ed ex Sindaco di Pavone a cui ha dedicato la sua opera.

Per l'occasione si sono tenuti due incontri, il primo a Strambino e l'altro a Pavone, nella serata di lunedì 14 aprile in Sala Santa Marta con la partecipazione straordinaria di Monsignor Luigi Bettazzi, con il Sindaco Maria Aprile e l'ex Sindaco Walter Catozzi. "Ramella, con la sua generosa attività – ha sottolinea Maria – ci ha fornito materiale prezioso, basandosi sul rigore delle fonti ha documentato la storia e la morfologia del territorio e della sua gente".

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