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14 Aprile 2014 - 18:48
“Quassolo da vivere… insieme”: ecco il nome della lista civica, composta da 11 quassolesi, che si presenterà per il rinnovo del consiglio comunale il prossimo 25 maggio. La lista, che esprime una perfetta parità di genere, propone come candidato a sindaco Massimo Giugler, 52 anni, di professione psicologo.
“Ci candidiamo un po' a prescindere dall'operato dell'amministrazione uscente perchè abbiamo delle proposte da fare“ premette Giugler, senza comunque esentarsi dal tracciare un bilancio di questi ultimi anni, che non appare affatto roseo. “In linea generale – spiegano Giugler e colleghi – non ci è piaciuto l'isolamento rispetto alla popolazione e rispetto ai Comuni limitrofi, soprattutto su temi quali il pirogassificatore, la centrale idroelettrica ma anche l'unione di Comuni e l'applicazione della mini-Imu. Il nostro paese sta vivendo una situazione di declino demografico a cui si accompagna il declino dei servizi di pubblica utilità e che non favorisce l’insediamento di nuclei famigliari: siamo passati dai 403 residenti del 2001 ai 370 attuali (meno 33 abitanti, pari all’ 8,18%). Nel medesimo periodo 221 comuni della provincia di Torino (pari al 70,2%) hanno aumentato la popolazione. Su queste premesse il programma si pone degli obiettivi precisi da raggiungere per avere un paese a misura di cittadino, con un metodo di lavoro basato sul dialogo e sul coinvolgimento in modo continuativo“.
La lista anticipa due azioni prioritarie per “far uscire Quassolo dall’isolamento“. Primo: una scelta chiara verso l’Unione dei comuni, insieme a Carema, Quincinetto, Settimo Vittone, Andrate e Nomaglio, in alternativa alla forma di associazione delle funzioni che ha adottato l’attuale maggioranza con il comune di Borgofranco. Secondo: la sottoscrizione del “patto territoriale per lo sviluppo” come già fatto da tutti i comuni della ex Comunità Montana Dora Baltea Canavesana, Chiaverano e Montalto.
“E’ nostra intenzione – aggiunge la lista - affrontare anche la delicata questione del futuro dell’ex sito Alcan, che, come emerso nel convegno organizzato da Legambiente e dal Comitato Dora Baltea che Respira sabato 29 marzo a Borgofranco, vede nella questione della bonifica del sito il nucleo imprescindibile del problema. Occorre chiudere con il passato, riparando i danni ambientali arrecati, in modo che il territorio torni in possesso di un’area, che insiste anche nel comune di Quassolo, che possa ampliare la gamma di utilizzo, così da non doversi trovare, ogni tre o quattro anni, a contrastare progetti imprenditoriali dannosi per l’ambiente e la salute dei cittadini. In tal senso la vicenda dell’Isochimica dell’ing. Graziano di Avellino dovrebbe farci riflettere e additare la via da non percorrere“.
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