E' giallo a Ivrea, in provincia di Torino, per la morte di un pensionato di 76 anni, Benito Peloso, il cui corpo è stato trovato chiuso nel bagno di casa un paio di giorni fa. Gli investigatori propendono per questa ipotesi: omicidio. Troppi i particolari "dubbi", ha confermato la Procura di Ivrea. L'uomo è stato trovato in bagno. Era vestito in modo elegante, giacca e cravatta. Il medico legale, Mario Apostol, ad un primo esame non ha riscontrato segni di violenza apparente, ma quando ha aperto la bocca del cadavere ha trovato una traccia che potrebbe essere decisiva: sotto la lingua, un foglietto di carta da cucina appallottolato. Il medico non lo ha rimosso. Lo farà domani, giorno in cui il pm, Ruggero Crupi, ha disposto l'autopsia. Inoltre la porta del bagno in cui è stato trovato il cadavere è stata trovata chiusa a chiave. Ma la chiave non è stata trovata. Sarebbero spariti dalla casa del pensionato anche 900 euro, l'equivalente della pensione. Sono molti i particolari della morte di Benito Peloso ad essere ritenuti "dubbi" dalla Procura di Ivrea. Il corpo dell'uomo è stato trovato a terra nel bagno dell'appartamento, a pancia in giù. A dare l'allarme erano stato alcuni vicini, che avevano avvertito un cattivo odore provenire dall'appartamento. Per entrare in bagno, chiuso a chiave, i vigili del fuoco hanno dovuto sfondare la porta. mentre hanno riferito di aver trovato aperta la porta d'ingresso dell'appartamento. In casa nessun segno particolare di disordine. Gli investigatori sperano che i risultati dell'autopsia consentano loro di farsi un'idea più chiara su quello che è avvenuto in quella casa. I carabinieri hanno ascoltato vicini di casa e conoscenti dell'anziano. La squadra scientifica nella giornata di domani farà ulteriori accertamenti insieme al magistrato. Per ora, oltre alla chiave della porta del bagno, non si trova neppure la pensione, 900 euro che l'uomo, secondo alcuni testimoni, avrebbe ritirato qualche giorno fa. I vicini descrivono Peloso, che aveva lavorato per anni nello stabilimento cittadino della Montefibre, come una persona altruista e ospitale. Recentemente aveva accolto in casa una donna con sua figlia, ma poi madre e figlia si erano trasferite a vivere in Liguria.
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