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19 Marzo 2014 - 21:41
tribunale
Due anni di reclusione. E' la richiesta formulata dal Pubblico Ministero Ombretta Russo martedì mattina nei confronti di Claude Isola, agricoltore classe 1961 di Mercenasco, finito suo malgrado imputato, presso il Tribunale di Ivrea, con la paradossale accusa di disastro ferroviario. E' un peso enorme per l'uomo, rimasto vittima di un incidente da cui è uscito salvo per miracolo, che si sta ancora trascinando addosso il forte trauma: il 24 marzo del 2009 era rimasto incagliato con il suo trattore tra le sbarre di un passaggio a livello mentre si apprestava ad attraversare i binari per raggiungere un campo. Senza via d'uscita, si era ritrovato a penzoloni, il suo mezzo completamente distrutto dal treno in corsa. Nessuno si fece male, tranne lui, riportando gravi reazioni post-trauma ed un’invalidità permanente del 3 per cento. Per questo l'avvocato difensore Manuel Peretti ha chiesto l'assoluzione nei suoi confronti, al termine di una sentita arringa. Secondo il legale, i due capi di imputazione (disastro ferroviario e e attraversamento incauto, reato previsto dalle norme relative alla circolazione dei treni) non possono sussistere. "Proprio perchè nessun altro si fece male non si può parlare di disastro" ha spiegato Peretti. Il treno, infatti, era rimasto intatto, non era deragliato e nemmeno i binari si erano rotti. La linea era rimasta chiusa soltanto per due ore. I soli due passegger a bordo avevano lamentato capogiri e lievi contusioni solo più tardi. A causare l'incidente quel giorno fu, secondo la difesa, una serie di fatali contingenze. Le forti folate di vento che causarono l'abbassamento prematuro delle vecchie sbarre del passaggio a livello, intrappolando Isola fino all'arrivo del treno. Inoltre la visuale dell'agricolture era ostruita da alte siepi cresciute intorno alle rotaie. Il treno poi, secondo le ricostruzioni, viaggiava a 120 all'ora nonostante la presenza di passaggio a 120 metri, dove avrebbe dovuto rallentare. Il giudice Marianna Tiseo ha rinviato il processo al 20 marzo per emettere la sentenza.
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