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LUGNACCO. Il mistero della raccomandata scomparsa. Quando la posta non arriva a destinazione

LUGNACCO. Il mistero della raccomandata scomparsa. Quando la posta non arriva a destinazione

Era tutta colpa della Posta. A Lugnacco le lettere non giungevano sempre correttamente a destinazione. Almeno in Regione Monti, tra la mancanza dei numeri civici e le continue sostituzioni dei postini, costretti quindi a chiedere indicazioni o la disponibilità dei vicini a consegnare la corrispondenza ai legittimi destinatari. Per questa ragione Marinella Panero si è ritrovata imputata, presso il Tribunale di Ivrea, per omesso versamento dei contributi previdenziali, relativo al periodo tra il 2008 e il 2009, e alla fine è stata assolta, con sentenza pronunciata dal Giudice Claudia Colangelo. Gli avvisi e i modelli per il pagamento, infatti, viaggiando con posta ordinaria, non erano mai arrivati al suo indirizzo. Lo hanno confermato diversi testimoni interrogati nel corso del processo per fare luce intorno al mistero di una raccomandata dell'Inps, destinata alla donna ma mai recapitata. Puff. Scomparsa nel nulla. Da quanto risulta agli atti, anzi, la raccomandata era stata firmata, nel maggio 2009, da una vicina di casa che però, in aula, riconoscendo la propria firma posta sull'attestato di consegna, ha riferito di non ricordare nulla tanto che quale il Pubblico Ministero Gianluca Dicorato aveva chiesto la trasmissione degli atti in Procura per il reato di appropriazione indebita o sottrazione della corrispondenza. La vicina si era anche giustificata mettendo al corrente il giudice di alcuni problemi di vista che le renderebbero difficile leggere senza supporti ad occhio nudo. Dove sia finita quella posta, pertanto, rimane tutt’oggi un mistero. L'Avvocato difensore Raffaella Orsello, nella sua arringa, aveva ricordato che nemmeno il decreto di condanna sarebbe arrivato all'abitazione della Panero.

 
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