Qui di seguito una comunicazione inviata dal consigliere regionale Roberto Tentoni a tutti i suoi amici. "Dopo un lungo travaglio interiore ho ritenuto giusto e doveroso riproporre la mia candidatura alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale; sono arrivato alla conclusione che non sia bene che io mi ritiri ora, buttando via un patrimonio di esperienza, di relazioni, di conoscenza e di volontà di azione che voglio continuare a mettere a disposizione di tutta la nostra gente, anche se sono uno dei quaranta consiglieri della legislatura, appena terminata un anno prima della sua naturale scadenza per sentenza del TAR e del Consiglio di Stato, indagato per i rimborsi delle spese.Posso comprendere che molti, dopo un anno e mezzo di intenso linciaggio mediatico, abbiano qualche perplessità sulla liceità delle mie spese che sono oggetto di indagine da parte della Procura di Torino. Non voglio qui ancora soffermarmi sulle caratteristiche di una indagine che, prima ancora di essere arrivata al primo pronunciamento del giudice delle indagini preliminari, ha già mediaticamente condannato tutti gli indagati, con un incredibile accanimento di molta stampa e televisione sulla base di documenti, non sempre attendibili, stranamente in possesso dei giornalisti.Credo però sia giusto che io metta a disposizione di chiunque abbia il desiderio di consultarli, tutti i documenti inerenti alle mie spese che, per legge regionale e regolamenti dei gruppi consiliari, mi sono state rimborsate in questi anni di mia attività di consigliere regionale.Tutta la documentazione è a disposizione di chi voglia consultarla nel mio ufficio in Regione. Io stesso avrò piacere di spiegare ogni cosa a chi lo vorrà.Sono convinto in coscienza di non aver fatto nulla che non fosse previsto dalle norme, dai regolamenti e dalle consuetudini in Consiglio regionale e adottati fin dal lontano 1972, e che la natura delle spese di cui ho chiesto il rimborso era relativa a finalità legate alla mia funzione di consigliere. E so di aver usato più o meno il 50 per cento delle somme che avevo a disposizione, lasciando alla disponibilità dei gruppi consiliari e del Consiglio stesso quanto non ho utilizzato.Se così non fosse, e se non fossi in pace con la mia coscienza, non mi sentirei di continuare nella mia attività pubblica e di chiedere il consenso delle persone che mi stimano e che in me hanno fiducia.L'appartenenza alle Istituzioni richiede un senso di responsabilità morale e personale a cui non credo di essere mai venuto meno. Solo con questa convinzione, e con la consapevolezza di aver in questi anni concretamente lavorato con una nutrita serie di provvedimenti e risultati che presto avrò modo di elencare, mi sento di poter continuare a lavorare per contribuire al buon funzionamento della Regione e ad un miglior benessere della nostra gente in un momento così difficile per molti piemontesi."
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