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06 Marzo 2014 - 11:53
A sinistra il capogruppo di Centrodestra per San Giusto Anna Parisch
Piano Regolatore Comunale: è tutto da rifare. L'importante strumento di programmazione urbanistica dovrà tornare in Consiglio Comunale ed essere riapprovato. Colpa di un "conflitto di interessi" grande come una casa. Un consigliere di maggioranza (Elvio Conto) ha infatti partecipato alla votazione, nella seduta convocata appositamente il mese scorso, mentre avrebbe dovuto uscire dall'aula essendo interessato direttamente, in quanto un terreno di sua proprietà ha fruito del cambio di destinazione da agricolo a edificabile.
E' stata la minoranza consiliare ad accorgersene, nei giorni successivi, insospettita soprattutto dalla strana chiusura degli uffici comunali nella giornata di domenica 23 febbraio. Stando alla locandina, datata 20 febbraio ed esposta nei negozi di San Giusto, a firma del Responsabile dell'Ufficio Tecnico, infatti, il Palazzo Comunale doveva restare aperto, con orario dalle 10,30 alle 12, per permettere ai cittadini di visionare gli elavorati depositati, come prevede la legge, per la durata di 30 giorni consecutivi. Sarà stata la concomitanza col pranzo degli Alpini al Salone ma domenica il Municipio è rimasto chiuso. Non figurava nemmeno la pubblicazione del documento urbanistico sul sito istituzionale né all’albo pretorio. Circostante che hanno fatto spinto l'opposizione a fare chiarezza.
Lunedì scorso i due gruppi "Centrodestra per San Giusto" e "Pagina Nuova", guidati rispettivamente da Anna Parisch e Mila Fiorina, hanno protocollato in Municipio una Mozione, diretta al Sindaco Giosi Boggio, per sollecitare l’annullamento della delibera in questione. In modo congiunto hanno anche presentato un esposto al Prefetto di Torino.
I due gruppi mettono in dubbio la buona fede della maggioranza ed accusano l'atteggiamento di "superficialità" del primo cittadino. Sopratutto perchè, nella seduta al centro delle polemiche, prima della votazione, il consigliere di "Pagina Nuova" Luca Fiorina aveva puntualizzato gli obblighi dei Consiglieri, derivanti dalla normativa vigente, in ordine alle votazioni al Prgc ed Elvio Conto, peraltro in possesso del diploma di geometra e, quindi tecnico del settore edile per antonomasia, se n'era stato fermo e zitto, seduto al suo posto. Fiorina e il collega Paolo Iavello, anche loro interessati dalla variante, fatta la dovuta la premessa, si erano invece astenuti, proprio per fugare ogni controversia relativa al voto.
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