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San Mauro. Un avvocato per fuggire da Seta

San Mauro. Un avvocato per fuggire da Seta
Habemus avvocatus. Abbiamo un avvocato. Anzi, l'avvocato. Ci è costato 2mila e 600 euro eh, mannaggia a lui. Però adesso è tutta un'altra musica. Deve aver detto una cosa simile, il sindaco Ugo Dallolio, quando ha deliberato assieme alla sua giunta la volontà di richiedere un parere legale a Paolo Scaparone. Per sondare la possibilità di abbandonare il consorzio di Bacino 16, scappare via lontano da Seta, da Settimo, da Smc e da quei Colucci che controllano (più o meno lecitamente) oltre metà del traffico nazionale di rifiuti. Illustre avvocato, lo Scaparone, con dei “precedenti” (non intesi in senso legale, ovviamente) molto interessanti sul territorio di San Mauro. Scaparone, infatti, è colui che nel giugno del 2007 era riuscito a trovare il cavillo che permise al fu sindaco Coggiola di sfuggire alle grinfie di Seta. E tutta la città cantò vittoria.   Ora come allora, San Mauro vuole fuggire da Seta. E Dallolio avrà pensato: se Coggiola si è fatto metà dei suoi consensi con quell'operazione, perché io devo perdere i pochi che mi restano accettando supinamente di entrare in Seta? E allora ecco rientrare in scena l'azzeccagarbugli della situazione. Paolo Scaparone, il salvatore della patria. A lui, con tutta probabilità, Dallolio ha chiesto di lavorare senza sosta per trovare, di nuovo, il cavillo giusto per consentire a San Mauro di uscire dal Consorzio di Bacino 16.
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