Arriva anche a San Mauro l'iniziativa “Omofobia no grazie”? No grazie. Il bel paese delle fragole, infatti, ha chiuso le porte in faccia al progetto “Friendly Piemonte – Omofobia no grazie”, una campagna di sensibilizzazione contro l'omofobia già approvata da comuni come Torino, Beinasco, Chieri,Chivasso, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Rivoli e Venaria. L'amministrazione Dallolio è stata contattata dai promotori, cioè l'associazione Quore, ma ha risposto proprio un secco “no grazie”. Senza alcuna spiegazione aggiuntiva. Chiudendo le porte, di fatto, a una campagna dai nobilissimi obiettivi, peraltro per nulla “invasiva” o costosa per la macchina comunale. Il progetto prevede infatti, nei comuni che hanno aderito, la diffusione tra gli operatori turistici e gli esercenti, delle vetrofanie “Omofobia No Grazie” con il logo Friendly Piemonte. Uno slogan comprensibile anche per il turista straniero e un segnale distintivo per il turista LGBT (lesbian, gay, bisexual &transgender) che, proprio nella scelta della meta, privilegia luoghi o paesi che tradizionalmente sostengono la diversità culturale, accolgono e valorizzano le differenze e sostengono i diritti lgbt. “Una decisione incomprensibile” la definisce il consigliere del Movimento 5 Stelle Giacomo Gilardi, che nel prossimo consiglio comunale presenterà un'interrogazione proprio su questo tema. “Chiedo al sindaco di rendere pubbliche le motivazioni che lo hanno spinto a dire di no al progetto, visto che nello Statuto Comunale si precisa che il Comune deve 'promuovere e tutelare i diritti riguardanti la dignità e la libertà' e 'promuovere il rispetto della vita e la sicurezza sociale, rimuovendo le cause di emarginazione'. Un compito ancora più importante in questo momento, visto che la cronaca nazionale ci porta a riflettere sempre più spesso sulle conseguenze, anche fisiche, dell’omofobia. Perché San Mauro non ha aderito?”. Una semplice sottovalutazione dell'importanza di iniziative di sensibilizzazione, mera disattenzione, oppure una precisa scelta politica?Il primo campanello d'allarme era arrivato dalla lista civica Alternativa Democratica, che qualche mese fa aveva sollevato il problema. Ora la vicenda sbarcherà in consiglio comunale: la sede giusta per avere risposte.
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