Se qualcuno avesse avuto bisogno di altre conferme, eccole. In un comunicato stampa, una parte del Pd, che si autodefinisce “I Democratici per il cambiamento” (ne fanno parte Merola, Raffero, Voena, i Giovani Democratici, Enrico Nada) eprime il proprio disappunto per le decisioni prese dal partito nelle ultime settimane. “Il Pd è stato svilito da una minoranza conservatrice”, questo il succo. Ecco il comunicato: “Abbiamo appreso che, dopo quattro mesi di travaglio, il sindaco si è finalmente deciso a nominare il nuovo assessore. Abbiamo anche appreso, con grande perplessità, che è stata definita una candidatura espressa dal partito. Pur ribadendo apprezzamento sulla persona, che fin dagli anni ’80 ha più volte dimostrato di essere uno scrupoloso amministratore, vogliamo correggere questa voce inesatta. Tra i requisiti che sono stati posti da tutto il partito, “apparato conservatore” compreso, c’era la stessa appartenenza al Partito Democratico, tanto che sono state da essi platealmente derise altre candidature esterne, anche se, volendo, forti di titoli accademici più inerenti alle deleghe affidate. Se prima i requisiti erano le competenze, il rinnovamento, l’appartenenza al Partito e, visti i trascorsi, la possibilità di trasparenza sui propri redditi, improvvisamente, da parte dei conservatori, sono diventate la mancanza d’impegni lavorativi e il tanto tempo libero a disposizione. (Peraltro possiamo garantire che saremmo stati perfettamente in grado di individuare candidati corrispondenti a questi fondamentali requisiti anche tra gli iscritti al Partito). Nel direttivo di circolo del 24 gennaio, su personale richiesta del sindaco, è stata ignorata la regolare votazione della riunione precedente e ne è stata fatta un’altra dove (su 22 membri componenti il direttivo), 3 erano assenti, 10 si sono rifiutati di inficiare la votazione precedente in virtù della mirabolante comparsa di questo unico, nuovo requisito e 9 hanno votato a favore di una rosa…ma tra di essi c’era chi si sarebbe aspettato che i nomi di questa rosa fossero singolarmente valutati dal direttivo. Questo non è stato possibile, il Segretario, in accordo con una cerchia ristretta di persone ha deciso arbitrariamente quali nomi includere. Siamo rammaricati per il metodo scorretto utilizzato da chi dovrebbe farsi promotore dei valori e degli ideali democratici. È chiaro che la decisione di pochi di non ascoltare la voce della maggioranza del Partito, dimostra la precisa volontà non tener conto delle istanze di rinnovamento testimoniate dalle primarie e di ignorare l’estremo bisogno di una politica slegata dai giochi di potere e capace di avvicinare militanti ed elettori calandosi davvero nella difficile realtà contemporanea. È altresì evidente che questa decisione era già stata presa in ambiti ristretti, limitati, poco trasparenti e che si è trascinata la questione per tutti questi mesi al solo fine di ottenere una legittimazione di facciata del Partito che deresponsabilizzasse, ancora una volta, i vertici dell’amministrazione. Amareggiati da questo svilimento del ruolo del nostro Partito, prendiamo atto di questa situazione voluta dalla minoranza conservatrice. Noi continueremo a mantenere il nostro impegno verso il popolo delle primarie per realizzare il cambiamento necessario a ridare dignità alla politica e con essa risposta alle vere criticità del complesso periodo storico che stiamo vivendo". I Democratici per il cambiamento
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