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Processo per l'infortunio al primo giorno di lavoro. Vittima Cosentino di Strambino

Processo per l'infortunio al primo giorno di lavoro. Vittima Cosentino di Strambino

tribunale

Infortunio al primo giorno di lavoro. Succede a Luca Cosentino, 34 anni, di Strambino, il 14 dicembre 2006. Schiacciato sotto il peso di un rotolo di lamiera, riporta serie lesioni alla gamba. Nei guai, per quell’incidente, è finito Domenico Marchiandi, amministratore unico della società con sede a Savona che acquisì all'epoca lo stabilimento di Scarmagno, un'industria di stampaggio a freddo di lamiere con lavorazioni meccaniche, oggi chiusa. Giovedì scorso, presso il Tribunale di Ivrea, è stato chiamato a testimoniare proprio Cosentino. Il giudice Marianna Tiseo ha dovuto disporre per lui l’accompagnamento coattivo, siccome doveva presentarsi già all’udienza precedente e invece aveva disertato l’appuntamento, senza giusitificazione.“Ero alle prese con una bobina di sei quintali, alta più o meno come me – ha riferito la vittima -. Andava messa su una pressa per essere tagliata. Il mio collega ha sganciato il muletto ma la bobina si è sbilanciata e mi è caduta sulla gamba destra“. Cosentino era stato condotto subito in ospedale. Ma, davanti al giudice, ha riferito anche un’altra circostanza. Durante il ricovero il responsabile dell’officina gli avrebbe chiesto di raccontare una bugia. “Mi ha chiesto di dire che ero caduto in casa“ ha sottolineato, ed in effetti fu quello che raccontò all'Ispettore dello Spresal che eseguì i controlli. Malgrado i sopralluoghi tardivi la dinamica è stata ricostriuita sulla base del racconto dell'infortunato e del collega Andrea Sannelli. I due stavano lavorando su nastri di lamiera stoccati e prelevati sul carrello levatore, per passare poi ad un altro macchinario in modo da srotolare i fogli ed arrivare alla tagliatrice. Sannelli aveva depositato uno dei nastri a terra, accorgendosi che il verso era a rovescio e quindi aveva chiesto a Cosentino di trattenerlo in modo da girarlo con il muletto. Lo Spresal contestò all'azienda savonese la mancanza di attrezzatura per riuscire a manovrare i pezzi e difetti nei documenti di valutazione dei rischi, privi di disposizioni sulla sicurezza. Secondo la difesa, affidata all'avvocato Agnetis del Foro di Torino, le accuse a carico dell'uomo sarebbero infondate, in quanto si era da poco concluso il passaggio di proprietà. Il processo è stato rinviato al 10 luglio per la discussione.

 
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