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RIVAROLO. Eredità contesa. Assolto dall'accusa

RIVAROLO. Eredità contesa. Assolto dall'accusa

E‘ stato assolto perchè “il fatto non sussiste“ Angelo Barbarino, consulente finanziario di Rivarolo, finito imputato con l’accusa di appropriazione indebita per una contesa famliare legata all'eredità del vecchio zio Carmine, mancato nel lontano 28 settembre del 2009. Il processo a carico dell'uomo, difeso dall'avvocato Franco Papotti, si è concluso giovedì scorso, presso il tribunale di Ivrea, con sentenza pronunciata dal giudice Marianna Tiseo.

L'accusa, originata da una denuncia della sorella Anna Barbarino ma crollata come una castello di sabbia, sosteneva che avesse utilizzato soldi dello zio che non gli spettavano per circa 94mila euro, di cui 65mila euro legati a polizze aassicurative inizialmente destinate alla donna e ai suoi due figli e poi disdette. La difesa ha dimostrato il contrario partendo dalla premessa che Carmine Barbarino era spirato lasciando ben dodici eredi su questa terra.  Tra tutti Angelo gli era probabilmente il più affezionato, non foss'altro che l'anziano aveva deciso di affidargli una procura per poter agire sul conto bancario consapevole tra l'altro di affidarsi ad una persona, per professione, qualificata. Lo aveva fatto ancor prima di trasferirsi presso la Casa di Riposo di Castellamonte. “Angelo Barbarino – ha ricordato il legale – gestiva le vicende economiche ma anche umane“.

In sostanza, come ha spiegato la difesa per chiarire l'utilizzo del denaro, l'uomo accudiva l'anziano e faceva in modo che la pensione di poco superiore ai 600 euro fosse integrata per raggiungere gli oltre mille euro mensili richiesti presso la struttura castellamontese. Inoltre Barbarino era il contraente e lo zio il beneficiario della nuova polizza che aveva sostituito le precedenti. Per queste ragioni Papotti ha ribadito la buona fede del suo assistito chiedendo l'assoluzione, accolta dal giudice. L'avvocato Elisabetta Macrì, presso cui Anna Barbarino si era costituita parte civile, aveva invece chiesto, senza successo, un risarcimento danni di 65mila euro pari appunto alle polizze contestate.

 
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