“Le nozze sono già state organizzate, ma il matrimonio non si è ancora celebrato. E finché non si è sposati, può succedere di tutto”. Così Ugo Dallolio commenta la situazione della raccolta rifiuti. Il sindaco di San Mauro non nega che il bando di gara per la gestione del servizio sia stato fatto, che sia stato vinto da Seta, e che abbia incluso anche San Mauro. Ma ci tiene a precisare che la partita non è ancora conclusa. E, non lo dice ma lo fa intendere, lui è convinto di avere ancora qualche asso nella manica da giocarsi. Bye-bye Consorzio? In sintesi, lo spiraglio che Dallolio lascia aperto è quello che potrebbe prevedere l’uscita dal consorzio di Bacino 16, quell’ente che decide delle sorti della raccolta rifiuti, e di cui fanno parte 30 comuni dell’area tra cui Settimo, Chivasso, Volpiano, Borgaro e via di seguito. C’è però un piccolo particolare: la legge regionale 13 aprile 1995 dice chiaramente che “per la realizzazione e la gestione, nonché per il governo e il coordinamento dei servizi (di raccolta rifiuti, ndr), i Comuni costituiscono obbligatoriamente un consorzio di bacino, ai sensi dell’articolo 25, della legge 8 giugno 1990, n. 142”. Che, tradotto dal burocratese, significa che San Mauro non può stare fuori dal consorzio. Se abbandona quello attuale, deve per forza trovarne un altro. Ma quale? Il fascino della Metropoli Il panorama intorno offre due diverse soluzioni, di cui una sola percorribile. Il consorzio chierese, con i comuni della collina verso Torino. Oppure Torino stessa. Quest’ultima è l’ipotesi più accreditata, ad oggi. Avvalorata anche dal fatto che San Mauro, da febbraio al 30 aprile (data di scadenza del contratto con l’attuale gestore Armellini) scaricherà i suoi rifiuti non più nella discarica di Chivasso, ma presso l’inceneritore del Gerbido. Un primo passo, insomma, verso la metropoli. E lontano da Settimo. Deadline: 28 febbraio 2014 “Non escludo la possibilità di uscire dal consorzio di Bacino 16 e di andare con Torino – conferma il sindaco Dallolio in un’intervista esclusiva –. La situazione è in continuo divenire, e noi abbiamo ancora tempo fino a fine febbraio per prendere una decisione definitiva. Intanto, in teoria, il 15 febbraio la Regione dovrebbe dirci se i Consorzi cesseranno ufficialmente di esistere oppure no. Una decisione che avrà il suo peso”. Se i consorzi tra enti locali, come probabile, andranno a morire, per San Mauro sarà più semplice “piazzare” il colpo grosso e tentare una fuga. Anche nell’ottica della costituente Città Metropolitana, la sostituta della Provincia che, a quanto pare, andrà in futuro ad occuparsi della gestione dei rifiuti. “Garanzie per i dipendenti” Nel frattempo, il sindaco Dallolio ci tiene a sottolineare che “i servizi come l’ecocentro, la pulizia delle strade, insomma tutte le attività specifiche sanmauresi, saranno affidate con una gara d’appalto separata. Che saremo noi a fare”. Probabile che si presenti Armellini, che si terrebbe un servizio che, conti alla mano, ha un costo di 600mila euro. “Ma comunque si evolva la situazione – chiarisce Dallolio –, garantisco che gli attuali dipendenti di Armellini non perderanno il posto di lavoro. Nessuno di loro. E aggiungo anche che i loro contratti non saranno inferiori a quelli attuali. Su questo abbiamo ricevuto garanzie da tutti coloro con cui stiamo trattando il futuro servizio sanmaurese”.
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