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25 Gennaio 2021 - 16:41
IN FOTO I funerali di Mario Tunno (nel riquadro), ex allenatore del Settimo 1991 con cui la città ebbe modo di farsi conoscere nella massima serie nazionale di calcio a cinque
Gli amici di una vita si sono stretti attorno alla famiglia di Mario Tunno, pioniere del calcio a cinque in città. Aveva 66 anni, è stato stroncato da un infarto all’alba di lunedì 18 gennaio. I funerali sono stati celebrati da don Martino Botero Gomez nella mattinata di mercoledì 20, alle 10, nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano. Mario Tunno ha gestito per diversi anni il negozio di articoli sportivi di via Fantina, avviando un’attività ancora in voga e creando uno dei primi sci club della città. Imprenditore e costruttore di campi in erba sintetica, appassionato ed esperto di calcio a cinque, aveva organizzato il torneo serale di calcetto sul piazzale di via Fantina alla fine degli anni Ottanta, per poi dare il via ad una storia unica, quella del Settimo 1991 partendo dalla Stella Rossa, una società torinese portata a Settimo e presieduta da Tommaso Curello, ex assessore della giunta Ossola e ora delegato di zona dell’Anioc. Il Settimo 1991 fece passi da gigante grazie alle risorse messe in campo dal presidente Gilardino, subentrato a Curello, e con l’apporto di una dirigenza appassionata rappresentata dal direttore sportivo Luciano Cannone. Fu quest’ultimo ad invitare la Juventus al campo di via Rosa Luxemburg, per disputare una partita-spettacolo e raccogliere fondi da destinare in beneficenza ai bambini malati di talassemia.
L’esperienza in serie A durò soltanto un anno: le spese per affrontare un campionato nazionale erano pesantissime da sostenere. Così, la squadra subì la retrocessione in B e non riuscì più a raggiungere la massima serie. Durante la sua carriera da allenatore, Mario Tunno riuscì a conquistare anche il primo posto al Torneo delle Regioni con la rappresentativa Piemontese, un’impresa rimasta ancora unica nella storia del calcio regionale. Il mister della Serie A lascia la moglie Elena e i suoi amatissimi Andrea e Fabio: saranno proprio loro due a portare avanti la sua storia sportiva, gestendo quei campi Top Five di via Domenico Savio che Tunno stesso realizzò negli anni Novanta.
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