Non sono bastati i protocolli di sicurezza e il blocco delle visite dei famigliari. Il Covid è entrato lo stesso nella casa di riposo 'Alice' di Forno Canavese (Torino), gestita dalla locale parrocchia. E nel giro di pochi giorni ha contagiato il 100% degli ospiti. Tanto che oggi la direzione sanitaria ha disposto la chiusura della struttura e il trasferimento di tutti i degenti in ospedale. Diciannove gli anziani sgomberati con le ambulanze della Croce rossa, in gran parte trasportati al Valentino di Torino, la struttura provvisoria allestita proprio per i casi Covid. Altri tre anziani erano già in ospedale da qualche giorno. Sono stati la prima avvisaglia di quanto sarebbe accaduto. Lo sgombero si è reso necessario anche perché gran parte del personale della struttura, al pari degli ospiti, è risultato positivo al Covid. "Nessuno si aspettava un'escalation simile - dice il sindaco di Forno, Alessandro Gaudio - stiamo seguendo la situazione insieme alla direttrice della struttura. Il virus è entrato nella casa di riposo pochi giorni fa e in breve tempo ha contagiato tutti gli ospiti e buona parte delle Oss in servizio". Un contagio lampo: la scorsa settimana, infatti, i tamponi di controllo avevano dato tutti esito negativo. Quella della Rsa di Forno non è l'unica situazione complicata emersa negli ultimi giorni in Canavese. La procura ha aperto un fascicolo sui 17 anziani morti alla casa di riposo Opera Pia Divina Provvidenza di Borgomasino, vicino a Ivrea, e a Locana, all'ex ospedale Vernetti, i tamponi hanno rivelato la positività di 22 ospiti su 36. Un forte aumento dei contagi si è registrato anche nelle case di riposo di Sparone e Ronco Canavese. Tutte strutture che, nel corso della prima ondata, erano riuscite a tenere il virus lontano. Come in primavera l'attenzione della procura di Ivrea resta altissima, specie nelle Rsa dove si sono verificati decessi. Sono decine i fascicoli aperti dal procuratore capo Giuseppe Ferrando: solo nella prima ondata erano oltre 50 su 92 strutture accreditate nel territorio dell'Asl To4. In molti casi quelle inchieste, avviate per verificare il rispetto dei protocolli di sicurezza, sono ancora senza indagati o ipotesi di reato. Sono invece sette i fascicoli aperti per omicidio colposo.
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