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11 Novembre 2020 - 11:30
Quella di Gerlando Dispenza, morto nei giorni scorsi a 80 anni nella “sua” Druento, è una storia tutta da raccontare. Una storia d’altri tempi. Di quando gli azzardi venivano premiati. Perché quel carpentiere di Agrigento, arrivato a Druento negli anni ‘70, aveva deciso di tuffarsi a capofitto nella pasticceria. E, da autodidatta, aveva avviato con sua moglie quella grande avventura.
Facendo nascere le pasticceria “Lia” - dedicandola alla moglie, la signora Rosalia - sia in via Torino a Druento sia in via Druento a Savonera. A Druento venne soprannominato “Giùgiù” e nel corso degli anni divenne un punto di riferimento per tutti. Perché lui, con la sua caparbietà e maestria, anno dopo anno fu in grado di affinare la sua arte, aumentando notevolmente gli affari. Perché la maggior parte dei druentini - e poi coloro che abitavano a Savonera - andavano dal “Siciliano” per le paste della domenica o per celebrare al meglio battesimi, matrimoni, cresime, comunioni o semplicemente qualche festa durante l’anno.
Paste e non pasticcini. Perché non erano piccole, come invece ogni piemontese doc è abituato a pensare. “Diceva sempre che la gente doveva sporcarsi il muso con quelle paste. Doveva godersele, non solo mangiarsele”, lo ricordano con affetto i nipoti, che aggiungono un triplo aneddoto: “Zio Gerlando spesso e volentieri partiva con la sua auto Argenta alla volta della Sicilia per prendere le materie prime come la ricotta o le mandorle. Erano davvero altri tempi. Ma lui amava tanto i dettagli, lui doveva soddisfare la sua clientela. Era felice quando venivano a fargli i complimenti. Così come era felice quando regalava, la domenica, una brioches ad ogni bambino che passava fuori dal suo negozio. E come era felice quando vedeva casa sua piena di gente. Amava essere circondato da parenti e amici”. Una volta andato in pensione, dopo 35 anni passati in laboratorio, l’attività era passata nelle mani dei figli Vincenzo e Franco: la pasticceria di Druento venne chiusa, quella di Savonera, invece, ancora oggi è aperta ed è sempre un grande punto di riferimento.
Gerlando lascia la moglie Rosalia Filippone, i figli Francesco con Gabriella; Vincenzo con Anna; i nipoti Jacopo, Emma e Lavinia e tutti gli altri nipoti. I funerali si sono celebrati nella chiesa del cimitero di Druento, giovedì 5 novembre, alla presenza del sindaco Carlo Vietti.
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