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11 Novembre 2020 - 11:25
Primo “cambio della guardia” in consiglio comunale. E avviene in maggioranza, nella lista di “Venaria Riparte”, la civica della coalizione del sindaco Fabio Giulivi.
Ed è suo padre, Guido Giulivi, ad aver rassegnato le dimissioni, dopo essere stato eletto con 104 preferenze. “La candidatura di Guido è stata di servizio. Un modo per non disperdere i voti di chi avrebbe scritto il cognome Giulivi accanto al simbolo della lista di Venaria Riparte. Lo aveva detto lui stesso in tempi non sospetti e lo avevamo rimarcato anche noi durante la stessa campagna elettorale: nel caso di elezione si sarebbe dimesso dopo il primo consiglio comunale”, spiega il capogruppo di “Venaria Riparte”, Andrea Carlomagno.
Al suo posto entra una recente conoscenza del panorama politico della Reale. Ovvero Andrea Accorsi, presidente del consiglio comunale uscente, che nella recente tornata elettorale aveva ottenuto 87 preferenze, diventando il secondo escluso della civica. “Voglio ringraziare tutti i miei elettori per avermi rinnovato la fiducia. Come consigliere farò del mio meglio per contribuire alla realizzazione del programma pensato per la nostra Venaria, anche se questo periodo è uno dei peggiori dal dopoguerra. La scelta di candidarmi nella lista Civica di Venaria Riparte e di dare fiducia a Fabio Giulivi è stata fatta perché ritengo sia lui la persona adatta a governare la nostra Reale. Finalmente abbiamo un sindaco che sa ascoltare e sa valutare ciò che è meglio, prendendo le decisioni più adatte, senza farsi abbagliare da mistificanti arti oratorie. Dopo cinque anni, abbiamo una Giunta di venariesi, che vivono e sentono propria la Città. Che quotidianamente si relazionano in modo approfondito e adeguato con gli uffici comunali, comunicano con i cittadini e li rendono parte attiva nelle decisioni. Adesso ciò che più serve alla nuova amministrazione è la partecipazione e l’interesse all’attività politica da parte dei venariesi, perché è importante ritrovare fiducia nelle istituzioni e amore verso la propria città”, conclude Accorsi.
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