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Calcio a Romano: c'è posta per chi?

Calcio a Romano: c'è posta per chi?

Sospesa improvvisamente l’attività calcistica. Tutta colpa del fornitore che mercoledì scorso ha interrotto l’erogazione del gas per ritardi nel pagamento delle bollette. Così, su due piedi, senza un preavviso né un sollecito. Impossibile, pertanto, per i ragazzi, utilizzare docce e spogliatoi, per la mancanza del riscaldamento. Il disagio è durato in realtà soltanto pochi giorni. Il direttivo dell’Ac Romanese ha immediatamente provveduto a saldare i 3500 euro complessivi relativi a due bollette che, per qualche incomprensibile disguido, non erano arrivate a destinazione e di cui hanno appreso soltanto in settimana. Tutto risolto? Nient’affatto. Perché, aldilà dell’amarezza provocata dall’inatteso comportamento del fornitore, rimangono sul tavolo ancora 11mila euro di conguaglio che l’Eni Gas ha addebitato al comune. L’Assessore Valter Porrini, pur esprimendo solidarietà dalle colonne de La Sentinella, si aspetta che la Romanese provveda all’intero pagamento, benché l’ente sia l’intestatario della fattura e quindi non sarà evidentemente possibile. Andrea Peruzzi, Presidente dell’Associazione Calcistica, esprime invece la disponibilità a trovare una soluzione per tutelare l’attività, sulla base della nuova Convenzione approvata a fine anno, con cui il comune ha tolto (ottemperando peraltro alle recenti disposizioni di legge) il contributo annuo ma ha anche sobbarcato sull’AC il pagamento delle utenze, comprese quattro bollette di arretrati, per circa 4mila euro. “L’attività calcistica è ricominciata immediatamente – commenta Peruzzi -. Ho trovato, più che degli sponsor, dei veri e propri benefattori che hanno regalato alla Romanese 3500 euro per superare questo momento e ripartire con l’attività sportiva. Adesso dobbiamo sederci intorno ad un tavolo con il comune per vedere cosa si può fare. Sono disponibile, se c’è volontà fra le parti, a compartecipare, ma è chiaro che l’Ac non può sostenere da sola il costo. Il calcio non è un’attività lucrativa ma un servizio: se a Romano c’è un posto in cui i ragazzi possono anche trovarsi, giocare, è solo grazie al volontariato. Qui nessuno si metta soldi in tasca, anzi ognuno ne metti di propri, nell’intenzione di mandare avanti la società sportiva. Il comune non ci ha creduto, ha tagliato tutti i contributi. Adesso ci addebita anche le bollette. Ne discuteremo in un tavolo”.

 
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