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29 Ottobre 2020 - 11:18
“Gli omosessuali sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo”; lo dice il Pontefice in un docufilm presentato al Festival di Roma”. Sono le parole di Papa Francesco, che citiamo dall’Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani.
E così il Papa sfiducia il consigliere regionale Gianluca Gavazza, che in agosto aveva lanciato un drammatico appello per la salvezza degli sventurati eterosessuali: “Sarà il maschio bianco, cristiano e eterosessuale a pagare per tutti i mali del mondo?”.
Del resto, non ci voleva molto a sapere che affermazioni come queste non possono piacere alla Chiesa cattolica, per la quale siamo tutti uguali perché siamo tutti figli di Dio. Né possono piacere ai cattolici che vivono la fede nel loro intimo, oltre che nelle opere, la sguaiata esibizione di simboli religiosi come il rosario e i grossolani appelli al “cuore immacolato di Maria” nei comizi elettorali, che il Capitano di Gavazza alterna alle abbuffate in diretta di nutella impiastrandosi la barba lunga. Chissà, forse il cattolico Gavazza ha sbagliato partito? Un buon autobus per arrivare in Regione… Ma la coerenza con i propri principi spirituali?
Altri indizi sembrano segnalare che a Torrazza qualcosa non va nei rapporti fra Stato e Chiesa. Domenica 19 ottobre il vescovo Edoardo Cerrato compie la visita pastorale in paese. Il consigliere Gavazza pubblica su fb le foto del momento in cui il vescovo, uscendo dalla chiesa, trova a riceverlo il sindaco Rozzino, il se stesso consigliere Gavazza, e altri notabili. E che ci vediamo? Il consigliere Gavazza con un giumbotto da leghista – proletario, i pantaloni troppo corti, le scarpe non ben lucidate… Ma come? Il rappresentante delle istituzioni e della Regione si presenta in modo così trasandato davanti al vescovo? Niente cappotto bello della domenica. Nulla dell’eleganza, della cura, e del severo aplomb istituzionale con cui lo vediamo in consiglio regionale e negli eventi locali in rappresentanza della Regione.
Cosa è successo? Gavazza aveva avuto un banale contrattempo, di quelli che capitano a tutti, ed era uscito di casa infilandosi i primi indumenti trovati a portata di mano? Oppure il Principe di Torrazza ha voluto dare un messaggio al vescovo? Del tipo: “Ma tu chi sei? Qui il potere sono io, e non perdo tempo a tirarmi a lucido per la tua visita… “
Pare che qualcosa non abbia funzionato nemmeno dopo. Al pranzo col vescovo e il parroco c’era il sindaco Rozzino, ma Gavazza non c’era. Il parroco non l’ha invitato oppure il Principe di Torrazza ha voluto fare un secondo sgarbo al Vescovo? In paese è guerra fra Stato e Chiesa?
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