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SETTIMO. Il teatro ci riprova di domenica con i “Battiti” dei nostri tempi

Lo spettacolo non vuole fermarsi, pur minacciato dagli spettri di un lockdown-bis. Lunedì 13 ottobre in sala consiliare, lo staff del teatro Garybaldi è uscito allo scoperto ed hanno ufficializzato la nuova stagione alla presenza della sindaca Elena Piastra, di Silvano Rissio, presidente di Ecm. Dopo aver chiuso il sipario anzitempo, a causa della serrata generale, per quest’anno Maurizio Bàbuin e soci hanno allestito un cartellone ricco di ospiti e spunti d’attualità. Ed è questa la scommessa della compagnia SantiBriganti: catturare il pubblico della domenica, con spettacoli che cominciano alle 16 o alle 18. Si parte domenica 1 novembre con Matthias Martelli del  Teatro Stabile dell’Umbria, domenica 1 novembre, con “Raffaello. Il figlio del vento”, una prima regionale in occasione dei 500 anni della morte di Raffaello Sanzio.

Ripartire non era certo scontato, in realtà. Le arti sceniche, purtroppo, navigano a vista: il rischio del taglio a bandi e sovvenzioni che sostengono le arti dal vivo è concreto, benché le Istituzioni promettano che il gruzzoletto non verrà ridestinato.

La sindaca Elena Piastra crede nel progetto ed è fiduciosa. Per l’amministrazione comunale i teatri valgono quanto le scuole: riaprire i battenti del Garybaldi è motivo di orgoglio prima ancora che di vanto, perché, come si diceva, la riapertura non era fatto scontata. Riempire di nuovo le poltrone possiede per di più un valore civile: il teatro è simbolo di una comunità che si ricongiunge, e la vicinanza sociale per la Piastra è conditio sine qua non per uscire dalla pandemia.

Teatro è simbolo dunque, così come simbolo di questi tempi è l’ospedale di Settimo: durante il lockdown è stato lazzaretto o, per chi vuole, campo di battaglia; ora presidio Covid e meta della corsa al tampone. Ma presto anche - se le cose andranno come devono - sede di spettacolo. Questo perché la proposta di quest’anno è immaginata per spazi diversi dal palcoscenico, per riappropriarsi di luoghi significativi, come l’ospedale, le piazze.

Gli spettacoli delle “domeniche al Garybaldi”, in qualche modo, saranno collegati ai tempi che corrono, ma non soltanto all’emergenza sanitaria. “Battiti”, cui la stagione è intitolata, sono un inno alla vita, ai palpiti, alle pulsazioni cardiache; ma sono al contempo, dice la presentazione, l’impulso delle emozioni che ci pervadono «leggendo ciò che sta accadendo in Italia e nel resto dell’Europa in quanto ad intolleranza, razzismo, discriminazione».

I temi saranno prevalentemente questi, trattati da attori del calibro di Moni Ovadia, Jurij Ferrini. Un progetto ambizioso con interpreti di spicco, per una sede prestigiosa come il Garybaldi di Settimo, che ovviamente procederà nell’incertezza. Come ha paventato il direttore Bàbuin, «il teatro è ancora alla mercé di questi tempi a cui dobbiamo resistere».

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