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PIVERONE. 9 mesi di carcere per estorsione nei confronti di don Berghino

Era diventato l’incubo per don Genesio Berghino, parroco di Piverone. Gli aveva chiesto i soldi, ma al rifiuto del don gli aveva tagliato le quattro gomme della Fiat Sedici e lasciato sul parabrezza un biglietto con le minacce: “Se non aiuti i poveri ti bucheremo sempre le gomme e guardati le spalle. Qualche sera ti aspetteremo al buio”.

Quel pomeriggio del febbraio 2016 l’auto del parroco era posteggiata in piazza Marconi a Piverone, nei pressi della casa parrocchiale.

L’altra settimana in tribunale a Ivrea il giudice Elena Stoppini ha condannato a nove mesi Luigi Manzato, 60 anni, di Casale Monferrato per danneggiamento e riqualificato il reato di tentata estorsione in minacce.

Nel processo Don Berghino, attraverso l’avvocato Pio Coda di Ivrea, si è costituito parte civile e il giudice ha condannato Manzato anche al pagamento di due mila euro a titolo di risarcimento danni più mille e 700 euro per le spese legali. L’accusa aveva chiesto un anno e otto mesi.

Don Genesio Berghino era stato preso di mira e le successive indagini portarono i carabinieri ad individuare che quella telefonata e le minacce erano state fatte da Luigi Manzato.

Ma non telefonò solo a don Berghino, perché tra i numeri più contattati da Manzato c’era anche quello di monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea.

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