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08 Aprile 2020 - 10:32
Il tabaccaio Marcello Iachi Bonvin, per tutti Franco, romperà finalmente il silenzio che dura da quella sera tra il 6 e il 7 giugno di un anno fa. Non è ancora stata fissata una data, ma entro fine mese si presenterà in Procura a Ivrea e davanti al procuratore capo, Giuseppe Ferrando renderà dichiarazioni spontanee.
Racconterà per la prima volta come sono andati i fatti il tabaccaio indagato per “eccesso colposo di legittima difesa” per la morte di Ion Stavila, il moldavo 25 enne, ucciso da un colpo di revolver 357, quando insieme a due complici stava rubando nel bar sotto la sua abitazione a Pavone Canavese. La data del “faccia a faccia” non è ancora stata fissata e la sua versione potrà chiarire l’accaduto.
Intanto nei giorni scorsi è stata depositata la consulenza tecnica del professor Stefano Conti per conto della Procura, il cui contenuto è però ancora segretato. Si tratta di una relazione di 110 pagine in cui sono contenuti gli esiti degli accertamenti “irripetibili” eseguiti sul proiettile (al momento l’unico ritrovato), che potrebbe aver trapassato il corpo del moldavo conficcandosi nella macchinetta cambiamonete rubata nel bar e caricata dai ladri sul furgone abbandonato nel cortile. Nella relazione sono contenuti anche gli accertamenti sulla polvere da sparo ritrovata sul bossolo, sugli indumenti dell’indagato e sulla ringhiera di casa.
Il colpo mortale sarebbe stato sparato dall’alto. Ma dal balcone o da terra?
Secondo il medico legale Roberto Testi il moldavo è stato ucciso da un proiettile sparato dall’alto verso il basso perché il corpo di Ion Stavila presentava: “un foro d’ingresso che interessa uno spazio di superficie dorsale sinistra, dall’alto verso il basso, con fuoriuscita in regione sottocostale destra”. Ma non sarebbe morto subito perché Ion Stavila: “avrebbe avuto la possibilità di fare ancora qualche passo”. E questo spiegherebbe il ritrovamento del corpo sul marciapiede distante qualche metro dall’ingresso della casa di Franco Iachi Bonvin.
Indagini lunghe perché il consulente della difesa rappresentata dal professor Mauro Ronco e dall’avvocato Sara Rore Lazzaro potrebbe presentare le sue osservazioni.
Nel frattempo la vita di Marcello Iachi Bonvin è cambiata. Chi lo conosce racconta di un uomo distrutto. Una vita “barricata” in casa la sua perché tornare alla normalità non è facile. E nulla sarà più come prima. Da quella notte Franco non si è più visto dietro il bancone della tabaccheria ora gestita dai figli.
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