Un incontro pubblico, alla presenza dei lavoratori del Teatro della Concordia, per replicare, carte alla mano, alle accuse mosse dall'assessore alla Cultura, Fosca Gennari, sul noto caso “Fondazione Via Maestra”. E' quanto chiede il vecchio consiglio d'amministrazione della Fondazione, ovvero Giorgio Irtino, Daniele Milani e Diego Donzella, esautorati nei mesi scorsi per mancanza di fiducia da parte del sindaco Giuseppe Catania. “Non siamo assolutamente meravigliati dal tono e dal contenuto della lettera aperta che l’assessore Gennari ha recentemente divulgato rispondendo alle critiche e alle richieste di dimissioni che da più parti le sono state rivolte. Le sue affermazioni si commentano da sole: argomentazioni pretestuose o evanescenti, dati inesatti, polemiche gratuite che rientrano nel comportamento tipico dell’assessore che abbiamo imparato a conoscere bene durante il periodo del nostro mandato in Fondazione”, questo l'incipit della missiva di replica del trio. “Potremmo ribattere punto su punto dimostrando, non a parole ma con documenti ufficiali alla mano, che le cose non stanno assolutamente come dice l’Assessore, ma non è questa la sede opportuna per farlo. Tuttavia, poiché non intendiamo assolutamente sottrarci alle nostre responsabilità, siamo disponibili in qualunque momento a un serio confronto pubblico su tutte le questioni sollevate, magari in occasione di un Consiglio comunale aperto appositamente convocato. Ci sembra invece che sia proprio l’Assessore a voler evitare di rendere conto in modo trasparente del suo operato, come dimostra quanto accaduto nella commissione consiliare dello scorso 4 settembre”. Commissione dove si sarebbe dovuto discutere il bilancio 2012 della Fondazione e quello di Asm ma la seduta è stata sospesa e rinviata perché mancava in toto il Collegio Fondatori – presieduto proprio dall'assessore Gennari – ed il Cda attualmente in carica. E, come se non bastasse, ecco il problema legato alla rottura dell'impianto di registrazione per le commissioni consiliari: un problema riparato nei giorni successivi al 4 settembre e che ha di fatto “mitigato” la figuraccia compiuta da Cda e Collegio.
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