Il nuovo centro di distribuzione Amazon di Torrazza Piemonte
Sono in stato di agitazione i dipendenti del sito Amazon di Torrazza Piemonte dopo la conferma del caso di positività coronavirus di una lavoratrice e la verifica dei casi da porre in quarantena. Dall'azienda non sono arrivate, dopo le rassicurazioni solo informali dei giorni scorsi, comunicazioni chiare sulle misure messe in atto per il rispetto di quanto previsto dai Dpcm del 8 e del 9 marzo per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori del sito. "E' necessaria da parte nostra la segnalazione immediata allo Spresal. L'azienda è tenuta a garantire la distanza e i dispositivi di sicurezza per lo svolgimento della normale attività lavorativa e per l'utilizzo di luoghi comuni come mensa e spogliatoi, oltre che la sanificazione dei luoghi di lavoro", spiegano Filt e Nidil Cgil.
Fim Fiom Uilm Torino, sgomento nelle fabbriche
Riceviamo segnalazioni da parte di lavoratori, delegati e apparato sindacale che in molte aziende, soprattutto dove non c'è la presenza strutturata del sindacato, c'è il mancato rispetto delle direttive di sicurezza emanate dal Governo. In alcune aziende sono partiti gli scioperi spontanei, in altri casi molti lavoratori hanno deciso di tornare a casa perché non si sentivano garantiti nelle misure adottate dalle imprese. Alcune aziende hanno deciso di usare la cassa integrazione e sospendere la produzione per alcuni giorni. Lo rendono noto Fim, Fiom e Uilm di Torino. Iniziano a esserci diversi casi - spiegano i sindacati - di lavoratori di aziende metalmeccaniche, che sono risultati positivi al tampone e che prima di sapere l'esito sono stati a contatto con colleghi. Stiamo continuando a fornire indicazioni per estendere il lavoro agile, sanificare tutti gli ambienti, fornire strumenti di protezione ed erogatori di prodotti igienizzanti, per la gestione delle pause, delle mense e degli spogliatoi. "Inizia a esserci una situazione complicata da gestire all'interno dei luoghi di lavoro. I lavoratori sono giustamente allarmati e preoccupati di preservare la propria salute e quella dei loro famigliari. Avevano altre aspettative in merito ai provvedimenti presi dal governo, soprattutto pensavano che ci sarebbe stata più attenzione per coloro che sono maggiormente esposti in quanto lavorano in luoghi in cui il contatto diretto è inevitabile nonostante tutte le precauzioni", spiegano Davide Provenzano, Edi Lazzi e Luigi Paone , segretari generali provinciali di Fim, Fiom e Uilm che chiedono alla Regione Piemonte "di intensificare immediatamente i controlli degli ispettori del lavoro nel far rispettare le direttive emanate".
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