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29 Novembre 2019 - 10:12
Dopo il centro di smistamento delle poste, in via Chivasso, ora c’è anche una sala slot, proprio nei pressi del famoso birrificio Parsifal. La nuova struttura, ha aperto i battenti, ormai, da un paio di settimane, eppure, come racconta il primo cittadino, l’amministrazione non era stata avvisata dell’apertura della sala slot.
“Dopo aver saputo dell’arrivo dell’attività - racconta il primo cittadino - abbiamo verificato l’esistenza dell’autorizzazione in Comune ma non c’era niente di niente. A quel punto, allora, ho mandato vigili e carabinieri presso i titolari della sala slot per intimare loro di chiudere fino a quando non si sarebbe risolta la situazione. La sala slot, però, ci ha detto che loro avevano tutto in regola e la questura avrebbe dovuto segnalarci tutto”. Peccato che gli organi sovracomunali non abbiano detto niente di niente al Comune. “In effetti - prosegue il primo cittadino - nella sala slot ci sono delle macchinette che non necessitano di una specifica autorizzazione ma solo di un lascia passare da parte della Questura. In questi casi, poi, il questore deve inviare all’amministrazione il tutto. A noi, però, non è arrivato nulla. La cosa, in ogni caso, si è risolta subito”.
L’amministrazione, dal canto suo, ha intimato al nuovo esercizio di rispettare gli orari.
“La sala slot ha aperto qualche settimana fa - spiega il sindaco - ma non si tratta di una cosa nata oggi ma risalente a qualche tempo fa. L’apertura di questo tipo di esercizi si basa sul piano regolatore e sulla possibilità concesse di aprire attività simile in certe zone piuttosto che in altre, in base alla destinazione d’uso. Il comune non ha altre leve in mano per evitare o rendere complicata l’apertura o la chiusura di una sala slot. Da tempo non si era saputo più nulla della questione ma, evidentemente, hanno avuto le autorizzazioni necessarie e hanno aperto”. L’unica arma in mano al comune è quella della regolamentazione. “Poco tempo fa- prosegue il sindaco - è stata approvata una legge regionale sul tema, molto restringente, che imponeva che queste attività fossero aperte ad una certa distanza dai luoghi sensibili e con orari prestabiliti. Lì non ci sono luoghi sensibili nella zona, di nessun tipo. Potremmo agire sugli orari, faremo tutto quanto la legge ci concede per arginare i rischi per la salute che possono portare attività di questo genere. A breve pubblicheremo l’ordinanza”.
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