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15 Novembre 2019 - 14:24
“Anche gli alberi sono esseri viventi. Senza di loro non viviamo. Ossigeno!!!” o “Se li togliete ce ne date altri”. O, ancora “La natura riempie il nostro cuore. Per favore, non togliete gli alberi”.
Questi i messaggi, sotto forma di disegni, apparsi in questi giorni sugli alberi di via Amati, nel rione Rigola.
Alberi che in questi giorni saranno oggetto di un taglio, così come previsto da una ordinanza comunale e come si evince anche dai cartelli di divieto di sosta, posizionati dal personale di Gesin per non cogliere impreparata la cittadinanza.
E al netto della forma - con errori grammaticali, ma è un dettaglio - c’è da sottolineare come quei messaggi siano stati inviati tutti al sindaco di Venaria. Che, però, al momento non c’è, visto che Palazzo Civico è commissariato da maggio dopo le dimissioni di Falcone.
Se siano stati delle bambine o dei bambini infatuati da Greta Thunberg - la giovane attivista e ambientalista svedese, che da tempo sta portando avanti la battaglia contro gli sprechi mediante i suoi “Friday for Future” - o dei genitori che abbiano costretto i figli a realizzarli non è dato saperlo.
La certezza è che ci sono. E, altrettanto cosa certa, è che c’è una parte di residenti del rione Rigola che voleva quegli alberi.
Ma c’è un “ma”, grosso come una casa. O come un albero, per rimanere in tema.
Perché quell’ordinanza e la decisione di abbatterli è frutto di un attento studio fatto fare, qualche tempo fa, dalla Giunta Falcone su input dell’assessorato all’Ambiente, per capire quale fosse lo stato di salute delle piante cittadine. E, allo stesso tempo, se fosse giusto o meno che determinate piante rimanessero in quel preciso spazio, vista soprattutto la conformità del terreno e la tipologia di pianta stessa.
Nel caso di via Amati, così come ci è stato riferito, gli alberi sarebbero malati. E, per tanto, da abbattere.
LA VOCE DEL CANAVESE
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