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06 Marzo 2019 - 11:48
E’ stato firmato martedì 26, nella palestra Nalboxe di via Varmondo Arborio un Protocollo d’Intesa tra ASD Nalboxe e ASI Associazioni Sportive e Sociali Italiane (Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI). Il documento è stato sottoscritto da Fabrizio Nalbone e da Fabio Caiazzo, già Campione del Mondo di Taekwondo e oggi dirigente nazionale ASI. In palestra erano presenti due classi dei licei cittadini, con i rispettivi insegnanti.
Grazie alla firma del protocollo, ASI riconosce ASD Nalboxe come centro nazionale di riferimento per l’avviamento al pugilato ed agli sport da combattimento in virtù dei progetti che la stessa Nalboxe promuove con conseguente creazione di un modello di riferimento di percorso formativo caratterizzante una vera e propria disciplina sportiva.
E’ stato anche confermato il patrocinio da parte dell’ASI rispetto al progetto curricolare per l’autodifesa e contro il bullismo nelle scuole promosso da ASD Nalboxe e che coinvolgerà le Istituzioni Scolastiche attraverso l’introduzione di un metodo standard all’interno dell’offerta formativa degli Istituti Scolastici stessi.
«Un passo importante - ha commentato Fabrizio Nalbone - per il nostro lavoro: questo protocollo apre le porte a un progetto a più ampio respiro che speriamo possa avere un’espansione nazionale. In questa palestra è nato qualcosa di importante e speriamo che voi ragazzi possiate presto considerarvi i precursori di una realtà che potrebbe coinvolgere e aiutare molto altri ragazzi come voi. Ovviamente con la speranza che, ovunque andrà il progetto, si raccolgano le soddisfazioni che ho avuto in questi mesi con voi e con i vostri compagni»
«Questo è un vero piccolo miracolo italiano - ha aggiunto Fabio Caiazzo - Fabrizio ha reso questa palestra accogliente, efficace e funzionale, l’ambiente ideale per sviluppare questo progetto che punta sul rafforzamento dell’autostima e della gestione delle risorse proprie di ognuno. Un’autostima che troppo spesso, oggi, viene scardinata dalla violenza, dal bullismo e dalle forme di sopraffazione, fisica e virtuale, delle quali troppi giovani sono vittime....”
Dello stesso avviso l’insegnante del Botta Elisa Benedetto: «Il riscontro da parte dei nostri ragazzi è stato molto positivo: raramente abbiamo visto un progetto così rigoroso e preciso; questo ha fatto sì che sia stato apprezzato tanto da noi insegnanti che dai ragazzi. Grazie a questa iniziativa abbiamo potuto constatare una sinergia di forze e coinvolgimento a tutti i livelli che non era facile immaginare a priori»
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