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RIVAROSSA. “La stima si guadagna senza l’arroganza”

RIVAROSSA. “La stima si guadagna senza l’arroganza”

Paolo Cinquanta, ex consigliere comunale

Il capogruppo consiliare di Rivarossa nel cuore, Paolo Cinquanta, risponde all’intervista rilasciata dal sindaco Enrico Vallino la scorsa settimana al giornale La Voce.

Il primo cittadino aveva ribadito che “c’è grande apertura verso la minoranza e rispetto del loro ruolo, visto che rappresentano una parte dei cittadini” ma che in ogni caso sia necessario “avere le idee molto chiare sui ruoli di ciascuno”.

Interrogato sui motivi dell’astio tra lui e i consiglieri di opposizione, Vallino aveva detto: “Non lo so, non ho mai morsicato nessuno. Forse perché sono una persona rigorosa, per me 1 più 1 fa” e aggiunge ancora “Non serve a niente stare sui rami degli alberi come un gufo a dire ‘Questo va bene e questo no’. Se qualcuno mi dicesse perché sono offesi a morte, sarei ben lieto di stare ad ascoltare e scursami, perché non è mai stata mia intenzione creare problemi di questo tipo. Detto questo, purtroppo finora non ho mai visto aspetti propositivi. Sarei la pesona più felice del mondo ci fosse un bel malloppo di progetti della minoranza sulla mia scrivania”.

Il primo cittadino di Rivarossa aveva anche ribadito di non essersela presa per i fatti del commissariamento, quando sei consiglieri (tra cui Cinquanta) diedero insieme le dimissioni facendo di fatto cadere consiglio e sindaco e portando al Commissariamento.

Non ce l’ho con loro, per me vale il rispetto dei ruoli  - aveva ribadito Vallino -. Quel che i consiglieri dimissionari hanno fatto non ha danneggiato me, ma il paese, e i cittadini l’hanno fatto capire sonoramente, a giudicare dai risultati delle elezioni. Vallino è stato riconfermato sindaco perché ha un bel gruppo, migliore del precedente, ma anche perché la gente ha condannato il gesto che ha portato al commissariamento, un’iniziativa sorta all’interno della maggioranza e appoggiata dalla minoranza per far cadere Don Rodrigo. Ce l’hanno fatta, ma facendo danni alla popolazione, non a Don Rodrigo.  Se i consiglieri di minoranza ce l’hanno a morte con me, sarei molto felice di sapere una volta per tutte il perché e se ci sono stati dei fatti precisi che hanno creato questa situazione. Io, con tutta la mia buona volontà, non riesco a individuarli. Perché Don Rodrigo è impraticabile? Per il suo caratteraccio? Può darsi. Ma me lo dicano...”.

La replica

Parole che non sono andate giù a Paolo Cinquanta. “Per carità, nessuno di noi consiglieri di minoranza ce l’ha a morte con il sindaco, non esageriamo - spiega -.Prenderla sul personale è sbagliato. Si tratta di politica, “piccola” ma pur sempre politica. Bisognerebbe chiedersi perché, ad esempio, con la vicesindaco Donata Ponchia o il capogruppo di maggioranza Fabrizio Morutto è possibile avere un dialogo e cercare una collaborazione mentre con il sindaco Vallino è impossibile”.

Non è la prima volta che il consigliere di minoranza esprime giudizi di apprezzamento verso il braccio sinistro e il braccio destro del primo cittadino rivarossese. Anzi, le occasioni sono state molteplici nelle ultime settimane...

Bisognerebbe chiedersi anche perché i sindaci dell’Unione Collinare siano arrabbiati dopo le parole dell’intervista e dopo anni i rapporti siano pessimi - prosegue Cinquanta -. Se si vuole stima e collaborazione bisogna prendere esempio appunto dalla vicesindaco. La stima non si compra, la si guadagna con atteggiamenti giusti, con il buonsenso e cercando rapporti umani, alla pari, senza arroganza”.

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