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23 Novembre 2018 - 12:00
LA NUOVA SCUOLA che dovrebbe sorgere nell’area dell’ex Formica
La prossima giunta inaugurerà la nuova scuola di Gassino.
Non è una battuta ma, ormai, si tratta praticamente della realtà.
Il progetto studiato e presentato dalla giunta di Paolo Cugini, infatti, si è classificato al 50esimo posto nel bando regionale che prevedeva l’erogazione di fondi per l’edilizia scolastica.
Fondi necessari che la stessa amministrazione aveva ricercato dopo aver messo a punto il progetto vero e proprio della nuova scuola.
Quella messa in atto è una vera e propria variante al piano regolatore per stabilire dove e quando realizzare la scuola.
Le passate amministrazioni avevano già lavorato sul tema, in realtà, pare, però, che lo avessero fatto con un po’ di superficialità senza uno studio di fattibilità o un progetto vero e proprio.
In città le scuole non mancano eppure l’amministrazione ha pensato ad una nuova scuola visto che i plessi attuali patiscono alcune problematiche e dovrebbero essere soggetti a seri interventi di ristrutturazione.
La nuova struttura, che dovrebbe vedere la luce nell’area dell’ex Formica, raccolgierebbe tutti gli alunni delle scuole elementari gassinesi.
In ragione di questo, infatti, si prevede la chiusura delle scuole elemntari attualemnte esistenti: la Borione e la Gandhi.
Così si era detto qualche settimana fa, ma, in realtà, nulla è ancora certo come ha spiegato la consigliera Varetto nell’ultimo consiglio comunale.
La sconfitta dell’attuale maggioranza, alle prossime elezioni, infatti, potrebbe rimettere in discussione il progetto.
“Questo programma è sbagliato - attacca la Varetto - parlano di un nuovo polo scolastico ma si tratta di una semplice scuola primaria, il polo scolastico è una cosa diversa. Ma poi: il sindaco ha pensato alla viabilità? Ai problemi che potrebbero crearsi in via Regione Fiore?
Noi avevamo pensato ad un progetto diverso nell’area dietro il cimitero, con spazi diversi. Erano previsti nuovi insediamenti abitativi? Puo’ darsi ma l’attuale giunta poteva partire da quel progetto e modificarlo, nulla gli impediva di procedere in questo modo. Lì avremmo potuto costruire un vero polo scolastico”.
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