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01 Novembre 2018 - 17:25
"In questa casa, a l’ombra dël cioch ëd Druent, il 4 marzo 1926 nasceva Camillo Brero, scrittore in lingua Piemontese, grande difensore e divulgatore della lingua e della cultura della nostra Regione Piemonte”.
Da sabato mattina, al civico 23 di via Roma, a ridosso del municipio e della chiesa, è presente una targa dedicata ad una delle pietre miliari di Druento: Camillo Brero.
“Il cantore del Piemontese”, come lo definivano gli amici. Brero, morto a inizio gennaio a 92 anni, ha passato la sua esistenza a divulgare, scrivere poesie, andare nelle scuole, tenere corsi nella “sua” Unitre di Druento (è stato uno dei fondatori, ndr) tutto “a base e sostanza di Piemontese”.
Celebre la sua trasmissione su Telesubalpina, “Cognosse nostra aridtà”, dove una volta alla settimana, “somministrava il Piemontese” a tutti, adulti e “gagni”.
L’Amministrazione Comunale, il gruppo Alpini - essendo lui stesso una “Penna Nera”, e l’Unitre, hanno voluto dedicargli una intera giornata, quella di sabato, a carattere culturale, proseguita poi alla sera nella sede degli Alpini, con il concerto in suo onore da parte della Camerata Corale Alpina “La Grangia” e la presentazione della ristampa anastatica del volume di Carlo Marocco “Druent-Appunti di Storia”, con la prefazione che era stata curata proprio da Brero.
Sabato mattina, alla presenza delle associazioni del territorio (Pro Loco, Croce Rossa, Unitre, Società Cooperativa di Consumo, Grh, Avis, Anpi, Pensionati, Fidas, Associazione Nazionale Carabinieri) e il corpo musicale Santa Cecilia, è stata scoperta la targa, benedetta poi da don Simone Pansarella. Con il sindaco Sergio Bussone - il vice sindaco Marina Gherra e l’assessore Denise Manca - il vice sindaco di Pianezza, Virgilio Virano, il consigliere Domenico Mancini, c’erano la vedova di Brero, la signora Rosa, e il figlio Roberto. Ma anche l’architetto Giovanni Causarano e sua moglie, la docente dell’Unitre Elvira Panier Suffat, che hanno subito detto “sì” alla proposta di apporre una targa sulla facciata della loro casa.
“Era doveroso tributare il giusto omaggio ad un uomo straordinario come Camillo - commenta Bussone - E’ stato un uomo che ha fatto del Piemontese una ragione di vita. E se ancora oggi lo si parla, parte del merito è suo e di quello che ha fatto nel corso della sua esistenza in tutta la Regione”.
Toccanti le poesie di Brero lette da Virano ma anche dal presidente onorario dell’Unitre, un amico di Brero come Antonio Aimo Boot, così come le parole di ricordo dette dagli ex sindaci Carlo Vietti ed Ezio Pelissetti, che durante il loro mandato amministrativo hanno potuto conoscere da vicino “Il Cantore”.
“Siamo emozionati - commenta a nome della famiglia il figlio Roberto - Anche se siamo da anni pianezzesi, da quando papà si era trasferito qui, in lui la druentinità è sempre rimasta viva. Amava spasmodicamente questa città, i suoi abitanti, la sua storia. Dirvi grazie è riduttivo”.
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