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26 Ottobre 2018 - 15:33
Cascina Casalis è l’area interessata dalla delibera sulla variante 28
Limitare il più possibile il consumo del suolo e facilitare gli interventi di rinnovamento edilizio di aree centrali in cui si è già costruito.E’ con questi obiettivi che in consiglio comunale è stata votata a maggioranza la delibera sulla variante 28, quella della famosa “Cascina Casalis”, l’area verde tra corso Puccini e via Verga, nel rione Salvo d’Acquisto. “Un punto del nostro programma che diventa realtà, visto che da sempre vogliamo la riduzione dell’estensione del suolo attualmente edificabile su aree private e di proprietà comunale”, commenta soddisfatto il sindaco Roberto Falcone.
Su alcune aree su cui i privati hanno diritti edificatori la variante ha previsto la possibilità della retrocessione della destinazione d’uso residenziale in favore del ripristino della destinazione d’uso attuale, ovvero quella agricola.
La variante prevede anche che dove c’è cubatura residua negli isolati centrali del centro urbano consolidato si può costruire - dove ci sono fabbricati più bassi rispetto ad altri - “costruendo sul costruito” e quindi non consumando suolo.
Per l’assessore all’Urbanistica, Giuseppe Roccasalva “con questa variante, approvata da poco e velocemente, grazie all’innovativo lavoro con gli uffici, siamo riusciti a ridurre il consumo del suolo vergine attualmente edificabile di proprietà privata, convincendo i privati a rinunciare ad edificare a tutti i costi; allo stesso tempo ci siamo imposti di ridurre anche il consumo del suolo attualmente edificabile di proprietà comunale. Infine, abbiamo previsto regole premiali per la riqualificazione eil miglioramento degli edifici esistenti, favorendo lo sviluppo di volumi negli isolati incompleti e nella parte già costruita dalla città. Questo è il primo tassello di un ampio disegno di sviluppo che punta a mettere in campo più strategie urbanistiche, ma con procedure snelle e puntuali, che lavorano come una specie di “agopuntura urbana”. Studiare iniziative e imporre uno sviluppo sostenibile della città. A Venaria abbiamo cominciato a seminare idee per il nostro modello di futuro sostenibile, a partire dal recupero di terreni agricoli che avevano un destino miope segnato dal cemento”.
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