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26 Ottobre 2018 - 10:46
Dal 14 al 21 Ottobre si è svolto il Festival dell’Innovazione e della Scienza 2018. Un momento di contaminazione tra le arti, quali la pittura, il teatro, la musica e la letteratura. Il tema della letteratura è stato il focus di “Leggi che ti passa”, incontro che si è svolto Giovedì 18 Ottobre 2018 a San Mauro Torinese presso la Libreria Il Gatto che Pesca di Via San Francesco D’Assisi 4. Filo conduttore della serata il libro “Curarsi con i libri: rimedi letterari per ogni malanno” delle scrittrici inglesi Ella Berthoud e Susan Elderkin. Una raccolta, quasi enciclopedica, di patologie alle quali le autrici hanno corrisposto una “cura letteraria”.
Curarsi leggendo i libri è dunque possibile?
Questa è la domanda che Antonella Donato, moderatrice della serata, ha posto sia al numeroso pubblico intervenuto che all’invitata Raffaela Bozzarelli, psicoterapeuta che si occupa di dipendenze patologiche “La biblioterapia è considerata una forma di psicoterapia. Ci sono studi che ne dimostrano l’efficacia sia rispetto alla crescita personale che al potenziamento delle proprie abilità. Leggere cose che possono avere un senso rispetto al momento che si sta vivendo può essere di aiuto per vivere una vita serena. Essendo però una terapia necessità la presenza di un terapeuta in grado di indirizzare il paziente perché la lettura è uno strumento razionale e a volte troppa razionalizzazione è un male”.
Da una ricerca condotta sulla popolazione italiana è risultato che nel 2016 solo il 40,5% degli italiani ha letto almeno un libro all’anno. Essendo la lettura una cura che aumenta il benessere interiore è dunque possibile affermare che il nostro sia un paese potenzialmente malato?
“Dato che la nostra è una società capitalista che dipende dal capitale, indirettamente ci induce ad essere dipendenti e non autonomi. Manipolati per consumare. Leggere riporta l’individuo a valori autentici soprattutto ci ricorda che si è individui solo se ci si pone in relazione con gli altri e non solo con se stessi”.
Aggiungendo “La lettura aumenta il senso critico rendendoci così più consapevoli e meno manipolabili. Più liberi di scegliere”.
Successivamente Raffaela Bozzarelli, mettendosi nei panni della moderatrice, ha chiesto ai presenti quali siano le motivazioni che li spingono a scegliere un determinato genere “Io preferisco i libri di storia e le biografie storiche perché sono orientata più alla saggistica e alle biografie romanzate. Non leggo i romanzi perché non cerco delle risposte, probabilmente grazie al mio lavoro che già me le offre”.
Tra i vari interventi, Antonella Donato ha espresso la sua preferenza “Io ho un libro che mi cura e che ho letto più volte: “Stanca di Guerra” di Teresa Battista. Questo libro mi ha aiutata a superare particolari periodi. Il romanzo tratta di una donna che nel corso della sua vita ha dovuto subire mille sofferenze riuscendo sempre a venirne fuori. Se ce l’ha fatta lei, penso, posso farcela anch’io”.
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