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20 Settembre 2018 - 16:28
“Insieme si vince. Dobbiamo partire da questo presupposto se vogliamo davvero rilanciare un territorio che ha enormi potenzialità”. Celestina Olivetti, consigliere regionale ed ex sindaco di Cantoira, guarda con ottimismo ai prossimi mesi che vedranno le Valli di Lanzo impegnate nella stesura della cosiddetta Strategia d’Area. L’ex Comunità montana è tra le quattro aree interne individuate dalla Regione per far parte della Strategia – promossa nel 2014 dall’ex ministro Fabrizio Barca – finalizzata a contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo in quei territori considerati marginali. Giovedì 13 settembre, a Lanzo, gli amministratori locali hanno incontrato l’assessore regionale alle Attività Produttive, Giuseppina De Santis, a cui è stata presentata la prima bozza del documento redatta insieme alla società Chintana presieduta da Lorenzo Muller. Al centro, la combinazione di azioni per lo sviluppo locale e di rafforzamento dei servizi essenziali di cittadinanza – su tutti sanità, trasporti e istruzione – finalizzata al rilancio di quelle aree del Paese ricche di importanti risorse ambientali e culturali. Nelle Valli di Lanzo arriveranno oltre 10 milioni di euro di investimenti, fondi statali ed europei dei programmi operativi regionali. “Un’occasione che non dobbiamo lasciarci sfuggire – prosegue Olivetti, che fino ad aprile è stata la referente della Strategia Aree Interne per le Valli di Lanzo – ma devo dire che la strada intrapresa soprattutto in questi ultimi mesi è quella giusta. Bisogna mettere da parte i campanilismi se si vuole davvero voltare pagina e aprire un nuovo capitolo: gli incontri pubblici che sono stati organizzati tra la fine di luglio e la fine di agosto sono stati un importante punto di partenza, grazie anche al contributo di tanti valligiani che hanno a cuore queste montagne. Dobbiamo guardare al futuro, non all’immediato. L’obiettivo è fare in modo che i nostri giovani continuino a vivere e a lavorare qui e, perché no, cercare di rilanciare le Valli affinché diventino attrattive anche per chi oggi abita in città o nella prima cintura. Ci aspetta un duro lavoro, da portare avanti insieme agli attori del territorio: penso alle Unioni montane, ai Comuni, al Gal, ai consorzi e ovviamente alle associazioni e alle imprese. I presupposti per portare a casa un ottimo risultato ci sono tutti”.
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