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Bomba carta contro sede Cgil a Settimo Torinese, aggiornamento

Bomba carta contro sede Cgil a Settimo Torinese, aggiornamento

Corgiat Aldo

L'esplosione ha mandato in frantumi i vetri dell'edificio di via San Francesco d'Assisi, a Settimo Torinese. Un colpo violento, provocato dal lancio di una bomba carta contro lo stabile che ospita la Camera del Lavoro, oltre alle sedi locali del Pd e del Psi. C'è anche questo episodio nell'Italia attraversata dalle proteste delle ultime settimane. "Siamo preoccupati - commenta Aldo Corgiat, sindaco della cittadina alle porte di Torino - c'è un clima pesante e mi auguro che le forze dell'ordine individuino al più presto i responsabili". La prefettura di Torino ha rafforzato i presidi delle forze dell'ordine. L'ordigno, di una certa potenza, è esploso nella tarda serata di ieri. L'esplosione è stata segnalata dai cittadini che abitano nella zona alle forze dell'ordine. Soltanto questa mattina, dopo l'apertura degli uffici della Camera del Lavoro, è stato possibile accertare i danni provocati dall'attentato, che non è stato rivendicato. Delle indagini si stanno occupando la Digos e i carabinieri, ma lo stesso ministro dell'Interno Angelino Alfano, impegnato oggi a Milano con la Commissione Antimafia, è stato informato dal senatore Enrico Buemi, parlamentare della zona che proprio nell'edificio di via San Francesco d'Assisi ha la sua sede politica. Unanime la condanna della politica. "Il momento è delicato e c'è molta tensione - dice Paola Ferrero del direttivo Spi Cgil -. Siamo tranquilli, ma politicamente preoccupati". "Mi auguro che i responsabili di un gesto così violento vengano individuati e perseguiti", sostiene il segretario provinciale della Fiom, Federico Bellono. "La situazione è preoccupante - dice Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria del Pd, mentre per il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, "Torino e il territorio circostante sono sotto pressione di frange estremiste". "Ferma condanna" anche da parte del sindaco di Torino, Piero Fassino, per un atto che "nessun disagio sociale, per quanto profondo, può giustificare".
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