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PAVONE. Polemica in Consiglio per l’apertura di una sala giochi

PAVONE. Polemica in Consiglio per l’apertura di una sala giochi

Se proprio deve aprire, che almeno non causi problemi alla popolazione.

E’ questa, in sostanza, la richiesta di Giuseppe Andriolo, consigliere di minoranza, dopo l’annuncio dell’apertura, venerdì scorso, di una sala giochi, a due passi dal centro commerciale Bennet, dalla fermata dell’autobus  e accanto ad un ristorante, in pieno centro, avvenuto in Consiglio comunale.

Il consigliere di minoranza si è rivolto al sindaco, Alessandro Perenchio, per manifestare le sue preoccupazioni riguardo alle conseguenze che potrebbe causare il nuovo esercizio commerciale, sulla diffusione delle malattie legate al gioco patologico e sulle distanze di sicurezza da rispettare.

La normativa relativa a questo genere di licenze - sostiene Andriolo insieme al suo gruppo - prevede la competenza primaria delle questure. Tuttavia in una specifica circolare del Dipartimento della pubblica sicurezza è fatto obbligo alle questure di verificare presso i Comuni la sussistenza delle condizioni per il rilascio della licenza poste dalle normative regionali e nel caso comunali”. La nuova legge della Regione Piemonte stabilisce infatti alcuni parametri relativi all’ ubicazione dei locali prevedendo una distanza minima dai cosiddetti luoghi sensibili (scuole, schiese e bancomat), oltre alla possibilità per i Comuni di normare una serie di elementi improtanti come gli orari di apertura.

Il nostro gruppo consiliare ha preso l’iniziativa di discutere in consiglio comunale - continua - in assenza di qualunque iniziativa da parte dell’amministrazione, fatta eccezione dell’istruttoria della pratica da parte degli uffici preposti. Riteniamo insieme a una larga rappresentanza di associazioni per la legalità, istituzioni socio sanitarie  e sociali oltre che di amministrazioni locali, che il tema del gioco d’azzardo debba costituire materia su cui prestare particolare attenzione. Ragioni sociali e di sicurezza suggeriscono di affrontare il tema non alla stregua di una qualunque istruttoria amministrativa. Inoltre da una verifica empirica riteniamo che l’esercizio sia ubicato a distanze al limite della prescrizione normativa da due luoghi indicati sensibili: il servizio sportello bancomat del Centro commerciale e una residenza protetta socio sanitaria.”

Andriolo ha chiesto quindi “di attivare una specifica sessione della Commissione attività produttive nella quale approfondire la problematica anche attraverso il coinvolgimento di soggetti attivi nel settore della prevenzione delle dipendenze da gioco e le istituzioni socio sanitarie territoriali e definire interventi specifici sul territorio comunale di tipo informativo ed educativo sul tema”, se

sono state verificate le distanze dallo sportello e dalla residenza socio - sanitaria e se verranno stabiliti degli orari di apertura.

Tranchant la risposta del sindaco Perenchio: “Anche io sono contrario alle case da gioco, ma l’autorizzazione viene data dalla Questura e se c’è il rispetto delle distanze nessuno può fare nulla

case da gioco - è autorizzazione. Questo lo dimostra il fatto che fanno togliere le slot machine dai bar ma poi consentono di aprire strutture di questo tipo. Da noi vengono solo per denunciare la tassa rifiuti”.

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