Va bene. Adesso lo diciamo. Si trattava di un pesce di aprile e in tanti, pur immersi nella Pasqua e nella Pasquetta, con un salsiccioto da arrostire in una mano e il telefonino dall’altra, proprio non ci sono cascati. S’intende tutti, a parte “Lo Spiffero” che se ne stava quasi uscendo a tutta “Home” con tanto di intervista ad Alessandro Meluzzi, sociologo, politologo, pischiatra..
Piastra Elena, vicesindaco
Della moschea a Settimo, realizzata da un’archistar, purtroppo non c’è traccia. Non c’è nelle delibere di giunta e neppure tra gli appunti di sindaco e assessori. Resterà invece, quello sì, il gran dibattito scatenatosi sul nostro gruppo Facebook e su decine di altri profili. Non tanto tra favorevoli e contrari, tra cristiani e mussumulani, tra atei e credenti, che pure sarebbe stato un gran bel parlare. Macché! A darci dentro, quanto più hanno potuto, sono stati infatti gli amici e i parenti stretti, almeno fino al terzo grado, del vicesindaco Elena Piastra, citata nel pesce d’aprile insieme ad un’altra mezza dozzina di politici. E sono una lunga serie di accuse al giornale e ai giornalisti colpevoli, ma assolutamente non rei confessi, di aver oltrepassato il segno. Insomma e per farla breve, secondo Piastra, ma anche secondo l’impiegato comunale Dario Netto e pure per un sedicente fotografo che però con La Voce non vorrebbe mai avere nulla a che fare (e chissenefrega tanto abbiamo Pistamiglio) un pesce d’aprile come il nostro meriterebbe il massimo delle pene possibili. Per esempio la fustigazione o il lancio delle pietre in piazza. Meglio ancora l’intervento dell’ordine dei giornalisti e dei carabinieri in redazione o, perché no, una condanna sine die ai lavori forzati. E poi c’è lui. C’è il “compagno” della Piastra. E’ praticamente stato due giorni interi davanti al pc per passare in rassegna un post dietro l’altro quindi svelare ai “creduloni” l’amara verità. Ora se non è amore diteci voi che cos’è? Immenso. Sublime. Incondizionato. A tratti irrazionale. Così! Giusto per sapere! Sarà mica questo quel che ci attende, da qui in avanti, tutte le volte che parleremo del vicesindaco? Sarebbe a ben vedere un pelino imbarazzante. Un po’ come se Agnese Landini intervenisse sui social quando parlan male o troppo bene del marito Matteo Renzi. O Gianni Orengo per difendere il ministro della difesa Pinotti. E questa si che farebbe davvero ridere. Insomma, una sceneggiata “napoletana” con “isso” e “issa”, destinata a trasformarsi in “varietà”. Non sarebbe una novità. E’ già successo qualcosa di simile ai tempi in cui andava di moda parlare di Dudù e di Francesca Pascale pronta a sguainare la spada per il novello fidanzato Berlusconi…. Tant’è! Ce ne faremo una ragione. Resta sul piatto la questione deontologica e morale dei tanti che oggi s’indignano ma l’altro ieri ben volentieri scendevano in piazza con addosso la maglietta di “Je suis Charlie” cimentandosi in iperboliche difese dell’informazione e della satira senza alcun limite. Ci spieghino adesso perché la satira sì e il pesce di aprile no? Perché la vignetta su “Maometto” sì e la moschea no? Ci prova Elena Piastra, nel solco di una ego smisurata, prima sottolineando che il “pesce” non faceva ridere nessuno (e infatti si trattava di un pesce, avessimo voluto raccontare una barzelletta lo avremmo fatto), poi intravedendo il solito complotto politico. Complotto come “macchinazione”, “cospirazione”, “congiura” e “intrigo”. Ed ecco che in due righe tutti i concetti precedentemente espressi sull’opportunità o meno di un pesce d’aprile il primo di aprile erano già andati a farsi benedire, Amen. Il commento più bello alla nostra fake? E’ di Mauro Barletta, un collega dell’Ansa. “Il primo aprile - scrive - è passato. Da oggi tutto quel che leggerete su Facebook tornerà ad essere vero…”. Insomma anche quest’anno una risata di 364 giorni li seppellirà.
Non è una moschea ma un tempio Baojing!
E cominciamo dalla prima, s'intende risata..... In realtà sapevamo della imminente richiesta per la costruzione di un edificio religioso e avevamo pensato ad una moschea. Solo da ieri sera (sul tardi, sigh) si è concretizzata (ed è pure stata protocollata) una richiesta per la costruzione del più grande tempio Baojing d'Europa. Sorgerebbe su una superficie di almeno 40 mila metri quadri, ancora da individuare. A Settimo Torinese non foss'altro che la città è ben servita dalla tangenziale e dall'autostrada. A richiedere un incontro all'Amministrazione comunale è il legale rappresentante dell'Associazione buddista che peraltro ha già anche inviato un primo studio di fattibilità. "Negli ultimi tempi - dice l'Associazione - è cresciuta anche la necessità di una vita spirituale e sono sempre di più coloro che vivono la religione in maniera consapevole, traendone beneficio...". Giusto per dare dei numeri, i buddisti in Europa sono circa un milione. La comunità gode di un forte sostegno da parte dell'associazione buddista cinese della provincia dello Zhejiang. La realizzazione del tempio Baojing renderebbe Settimo Torinese una vera e propria meta turistica e garantirebbe un flusso costante di visitatori e turisti che la inserirebbero tra le cose da vedere insieme alla Mole, alla Basilica di Superga, a Palazzo Reale, al Museo Egizio e alla Reggia di Venaria. E se fosse questa la chiave di svolta per trasformare un agglomerato di case in qualcosa di più di una semplice periferia??? @copyright
Le scuse al giornale
Evidentemente ci aspettiamo, nelle prossime ore, le scuse al giornale da parte del responsabile della comunicazione del Comune Dario Netto, del vicesindaco Elena Piastra, del suo compagno, del capogruppo del Pd in consiglio Daniele Volpatto, del segretario cittadino del Pd Chiara Gaiola e dei tanti che su Facebook si sono sperticati nell'insultarci...
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