TUTTI I DETTAGLI SU LA VOCE IN EDICOLA DA SABATO 31 MARZO Tutti ricorderanno il sogno della candidatura di Settimo Torinese a Capitale della cultura 2018. Quella corsa apparentemente ad armi impari che l’aveva portata ad un’insperata finale con città simbolo del calibro di Trento, Palermo, Recanati, Ercolano e Aquileia. Eppure Settimo, priva di castelli, cattedrali rinomate, monumenti simbolo è arrivata ad un passo dalla realizzazione di quel sogno tanto che, all’indomani del verdetto che ha visto vincere Palermo, il comitato promotore della candidatura di Settimo Torinese ha iniziato a lavorare pancia a terra per cercare di capire da dove partire per rilanciare questo progetto. A calare l’asso è stata l’effervescente assessora Elena Piastra, vera anima dell’iniziativa: “Il vero problema di Settimo? – avrebbe esordito in commissione – manca un monumento simbolo della città”. Ma da dove partire? La risposta è arrivata pochi giorni dopo, quando la Giunta comunale ha approvato i criteri di concessione, tramite bando, dell’area di via Amendola destinandola alla realizzazione di un luogo di culto. Un bando al quale ha subito aderito la comunità islamica torinese da tempo alla ricerca di un posto sul quale realizzare la seconda moschea di Torino. Memori, infatti, delle polemiche che nel 2015 avevano accompagnato la nascita del luogo di culto islamico intitolato al sovrano del Marocco “Re Mohamed VI”, alle porte di Moncalieri, ma situata all’ultimo civico di Torino, via Genova 268/E, questa volta hanno scelto di puntare sulla provincia e l’apertura del bando per la realizzazione di un luogo di culto a Settimo Torinese è caduta a pennello. Al posto del rettangolo di gioco, inaugurato nel 1936 con il nome di “Campo del Littorio”, in piena epoca fascista, e poi intitolato negli anni Settanta al calciatore del Settimo, “Walter Guerra”, sorgerà quindi la nuova moschea della comunità musulmana torinese. E non sarà una moschea qualsiasi: a disegnarla sarà un vero e proprio archistar: Italo Rota, lo stesso architetto che ha progettato la moschea di Milano. Si parla già di un’ “ottava meraviglia” di un’opera che saprà far parlare di sé a livello internazionale. “Sarà questo il nuovo monumento simbolo della città di Settimo Torinese – spiega la vicesindaca Elena Piastra – da qui partiremo per rilanciare la nostra candidatura a capitale della cultura. Con la moschea avremo quel monumento simbolo che prima mancava. Un edificio di pregio disegnato da un professionista di fama internazionale. Sarà simbolo di integrazione e multiculturalismo. Valori che la nostra città promuove e ha già fatto propri in questi anni. Penso al Dado, al centro Fenoglio. Ospitare una delle moschee più belle d’Italia, e forse del mondo, sarà un privilegio per la nostra città”. Domani, domenica alle 10, presso il campo di via Amendola, verrà svelato il progetto. Per ora si sa poco: “Dimenticate cupola e minareto. Immaginate, invece, un grande giardino, strutture leggere e trasparenti, e un meccanismo scientifico che cattura e scompone la luce in molti colori” spiega l’architetto Antonio Camillo, referente per il Comune del progetto. Ripartirà, così, da quest’opera, il rilancio della candidatura di Settimo Torinese a capitale della cultura internazionale. “Una follia – sbotta il consigliere di Forza Italia Felice Scavone – come si fa a pensare che una moschea possa diventare simbolo della città? E’ una totale rinuncia ai nostri valori, alla nostra tradizione. Va bene aprirsi “all’altro”, ma così ci annulleremo. Settimo ha già i suoi simboli e chissenefrega della candidatura a capitale europea se questo significa perdere ogni contatto con le nostre radici”.Massimo Del Vago, capogruppo del Movimento 5 Stelle, è pragmatico: “Come farà la città a gestire i flussi di musulmani che verranno in città per pregare? Quest’amministrazione si rende conto di ciò a cui sta andando incontro?”. Ad insorgere Gianluigi Cernusco, rappresentante della Lega in città: “Due moschee per Torino sono troppe. Ogni metro quadrato ceduto all’Islam è un pezzo della nostra storia che viene rinnegato. Così l’Occidente svende la sua identità e si prepara all’islamizzazione”. L’assessore ai trasporti Nino Daniel, intanto, sta lavorando per risolvere alcuni problemi di comunicazione e collegamento che la realizzazione della moschea comporterà: “Prevediamo l’arrivo di grossi flussi di fedeli un po’ da tutto il territorio – spiega Daniel –. Il sito è piaciuto soprattutto per la sua vicinanza alla stazione ferroviaria, ma dobbiamo potenziare i collegamenti diretti con il centro di Torino. Per questo motivo, in un’ottica di collaborazione tra amministrazioni la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha messo allo studio il proseguimento verso il centro di Settimo, della linea 4. Il comune, inoltre, tutti i venerdì (giorno dedicato alla preghiera nel culto islamico), metterà a disposizione dei fedeli di religione musulmana ospitati presso il Centro Fenoglio, un bus navetta che condurrà direttamente in via Amendola dinnanzi all’ingresso principale della moschea”.
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