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Il Coro la Rupe ha presentato il nuovo cd per i 60 anni

Il Coro la Rupe ha presentato il nuovo cd per i 60 anni

Il Coro La Rupe festeggia i 60 anni dalla fondazione e presenta il nuovo cd al termine di una stagione impegnativa e carica di soddisfazioni. Il gruppo ha celebrato la ricorrenza attraverso quattro eventi, per ciascuna stagione dell’anno: ha ospitato il Coro da Camera di Torino in primvera, la Corale Zumellese di Mel in estate, e nell'autunno il Maestro Dario Tabbia, docente e direttore di fama internazionale, per una Masterclass sulla musica rinascimentale. L'evento invernale si è tenuto sabato 14 dicembre nella Chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore con la partecipazione di Don Fabio Ferrario, biblista e direttore de “Il Mondo della Bibbia”.

"Il nuovo disco, dedicato interamente alla musica sacra– sottolinea il direttivo - corona un percorso iniziato da Edi Mussatti più di vent’anni fa quando alla musica popolare e d’autore che ha caratterizzato le origini del gruppo, e che tuttora è parte integrante del programma artistico, si aggiunsero i primi brani della tradizione polifonica sacra. Con l’avvento di Domenico Monetta alla direzione nel 2008 il repertorio si è arricchito di brani che hanno fatto la storia della composizione per coro virile".

Il disco spazia quindi da composizioni rinascimentali (con autori come Tallis, Byrd, Croce, De Rore) a brani romantici (l’Op.115 di Mendelssonhn) a classici della coralità novecentesca (le Quatre Petites Prières di Francis Poulenc o L’Ave Maria di Franz Biebl). Contiene inoltre alcune incisioni inedite come O Magnum Mysterium, brano che il compositore bellunese Manolo Da Rold (direttore della Corale Zumellese di Mel) ha scritto per celebrare la sua amicizia con il coro e con il suo direttore Domenico Monetta o il De Pronfundis che l’organista e compositore Pietro Alessandro Yon, originario di Settimo Vittone, dedicò alla memoria della madre. “E’ sempre un grande onore – commenta il Maestro Monetta - quando un compositore ti dedica un suo lavoro. Questo disco è un omaggio e soprattutto l’occasione per misurarci con un repertorio che credo arricchirà il coro musicalmente e umanamente.

   
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