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SETTIMO TORINESE. Festa della Sicilia con Sikania I migranti e i ricordi in città

SETTIMO TORINESE. Festa della Sicilia con Sikania I migranti e i ricordi in città

La Grande Festa Siciliana è stata un po’ guastata dalla pioggia, ma alla fine i sapori e a cultura del sud hanno comunque riscaldato il cuore della città di Settimo.

L’associazione Sikania in collaborazione con l’associazione Sicilia in Festa, ha concluso una tre giorni di festa cominciata venerdì 9 marzo nella sala Levi e terminata domenica 11, in piazza del Municipio, con il grande mercato siciliano con prodotti tipici e folclore.

Venerdì 9 marzo, la biblioteca Archimede ha ospitato la conferenza sul “Contributo dei siciliani allo sviluppo della città di Settimo”. Un momento speciale, in cui i ricordi e le emozioni hanno riportato alla memoria aneddoti e percorsi di vita fatti di lavoro, passione ed impegno. La presidente dell’associazione Francesca Ingrassia ha inaugurato il programma allestito per celebrare la Sicilia e il 60esimo anniversario della città di Settimo. Lo storico Silvio Bertotto, assistito dal vicepresidente Giuseppe Lo Curto, si è soffermato sulla figura di Salvatore Lazzara, originario di Lentini e comandante partigiano a Settimo. Quando terminò la guerra, Lazzara divenne un brillante avvocato nella sua terra, la Sicilia. Bertotto, con la consueta abilità, ha intrecciato la storia settimese con quella dei siciliani. Ma, oltre a Lazzara, centinaia di altri siciliani sono arrivati a Torino Porta Nuova con il Treno del Sole, dopo 23 ore di viaggio, e poi a Settimo. Il giornalista Sandro Venturini ne ha intervistati alcuni, quasi tutti soci di Sikania. L’imprenditore Ludovico Marchese, industriale ancora in attività all’età di 90 anni nel campo dei brevetti, Franco Cocchiara (imprenditore edile), Carmelo Muratore (commercialista e marito della dottoressa Cammarata, la titolare della Farmacia San Mauro), Giovanni Valacca, (presidente della Consulta culturale), e Biagio Pace (a lungo impegnato nelle Ferriere di Settimo). Erano i tempi dei cartelli “Non si affitta ai meridionali”, una frase che aveva convinto Cocchiara a fare le valigie per ritornare in Sicilia. Soltanto la moglie lo convinse a cambiare idea. La città di Settimo, rispetto a quei tempi è cambiata ed è diventata davvero “casa”. E se è cambiata è stato per l’impegno di amministratori pubblici come Rosario Roccasalva (consigliere comunale), il commendatore Tommaso Curello (presidente Anioc ed ex assessore con Ossola), Rosina Mondello (ex assessore) e Pino Nobile (consigliere comunale e segretario del Psi). Tutti coinvolti in prima persona, per far diventare la città una “casa”.

Sabato 10 marzo, alle 21, al centro Bosio si è svolta la “Festa per la giornata internazionale della donna”. Durante la serata, l’associazione Sikania ha dedicato un momento di riflessione per ricordare l’8 marzo dedicato alle donne soffermandosi su alcune figure di donne settimesi che hanno lasciato un ricordo forte alla città: Ginetta Cuel (staffetta partigiana durante la Resistenza), Dina Pieragnolo (staffetta Garibaldina), Emma Guglielmo  (prima donna divenuta consigliere comunale nel 1957), Suor Elena Cappelletti (Suor Maestra) anche lei benemerita della Resistenza che molti dei settimesi ricordano ancora. Infine nel 1800 Juliette Colbert Maulevrier, marchesa di Barolo, erede degli ultimi feudatari di Settimo, grande filantropa, ospitò Silvio Pellico quando uscì dal carcere dello Spielberg: a lei è dedicata la sala al primo piano della Torre di Settimo.

Domenica 11 marzo, nonostante la pioggia, è stato allestito “A Vucciria” in piazza della Libertà, un mercatino di sapori per il vero street food siciliano. Il maltempo, però, non ha reso possibile l’esibizione del gruppo folcloristico.

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