AGGIORNAMENTI
Cerca
14 Marzo 2018 - 10:26
C’era il problema dei 49 studenti a cui è stata comunicata la mancata iscrizione all’indirizzo sportivo del liceo scientifico Gramsci (28 posti per 77 domande ed una sola prima).
C’era e - manco a dirlo - rimane ancora lì, nonostante i proclami dei giorni successivi e una prima parziale risposta della Città metropolitana che, mercoledì dell’altra settimana, ha comunicato all’universo mondo di aver trovato i locali per una nuova sezione di “Scienze applicate” nei locali del Gramsci.
Della serie, un indirizzo vale l’altro, purche si iscrivano? Più o meno così...!
“La soluzione è stata trovata in tempi rapidissimi - si è precipitata a dichiarare la consigliera metropolitana delegata all’istruzione e alla formazione professionale Barbara Azzarà - malgrado siamo molto oltre le tempistiche della programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa, i cui giochi si sono chiusi a novembre. Consiglieremo poi alla scuola di venire incontro alle esigenze delle famiglie con un’attenzione particolare alle attività legate allo sport”.
In ogni caso la soluzione riguarderà solo una parte dei 49 studenti rimasti “fuori” e con il modulo di iscrizione in mano.
Anche per agevolare e accompagnare genitori e studenti verso altre scelte, la scorsa settimana, in corso Inghilterra a Torino, sede di Città metropolitana, s’è tenuto un tavolo di lavoro. Presenti, oltre a Barbara Azzarà e ad alcuni funzionari del Miur e della Regione, anche il sindaco Carlo Della Pepa e le dirigenti del Gramsci, Daniela Vaio, e del Botta e del Cena Lucia Mongiano.
«Per gli esclusi si valuta l’ipotesi di proporre ad alcuni studenti l’iscrizione al liceo scientifico internazionale Botta o all’Istituto Olivetti.Comprendiamo le preoccupazioni e il disagio delle famiglie - sottolinea Azzarà - e proprio per questo vogliamo accompagnare gli studenti e le loro famiglie a compiere scelte ponderate. La nostra priorità è garantire il diritto allo studio di tutti i ragazzi e in particolare di quelli che sono rimasti esclusi dallo sportivo e che potranno essere accolti in altri indirizzi e opzioni».
Inutile star qui a sottolineare l’insoddisfazione di genitori e studenti.
«Prendiamo atto delle decisioni prese da Città metropolitana. Incassiamo la decisione di non istituire una seconda classe di sportivo, ma data la disponibilità ad organizzare nuova classe di scienze applicate, sempre che gli spazi e gli addetti del servizio edilizia di Città metropolitana lo permettano. Ci sembra doveroso che venga chiarito il perché negli anni passati è stata accettata la deroga per la seconda classe prima del liceo sportivo e quest’anno la deroga non è più attuabile. I nostri figli non sono disponibili ad ulteriori orientamenti. Le loro decisioni sono maturate nel tempo secondo attitudini e aspirazioni. Nessuno può violare, soprattutto le istituzioni che ci rappresentano, la libertà di scelta. Ricordiamo inoltre che nel nostro caso gran parte degli alunni non hanno ottenuto la collocazione neppure nell’indirizzo di seconda e terza scelta, ma ancora peggio li si vuole dirottare verso scuole da loro a priori scartate».
E poi ancora: «Non concordiamo i criteri di selezione pubblicati sul sito del Gramsci per gran parte dei casi disattesi. Sono stati esclusi ragazzi con indicazione a proseguire gli studi con indirizzo liceale e meriti sportivi e scolastici alti. E cosa dire del criterio di territorialità che doveva tener conto in primis dei residenti almeno provinciali e poi ci si ritrova una classe con alunni fuori regione (Valle d’Aosta) e fuori provincia? Invitiamo tutti a prendere visione della graduatoria pubblicata dalla scuola che si commenta da sola. Non sappiamo quale sarà il destino dei nostri figli che da questo momento troveranno solo un percorso in salita. Vogliamo e chiediamo che questa protesta non venga dimenticata e speriamo possa servire in futuro ai dirigenti, amministratori e alle famiglie per un percorso più chiaro ed onesto fin dai primi passi. I nostri figli non sono “numeri”. Hanno diritto come tutti in questo paese al diritto allo studio e alla libertà di scelta»
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.