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09 Marzo 2018 - 16:31
Vinicio Milani
Il caso dell’insegnante di Torino che urla ai poliziotti quelle frasi è grave, per poi scusarsi per averle dette in un momento d’ira, va inserito in un contesto in cui ci si lascia andare agli eccessi prestando il fianco a chi vuol percorrere un crinale in cui si vuole equiparare i nuovi fascisti con gli antifascisti.I vari episodi di chi mostra i muscoli, anche verbali, vanno comunque condannati.Per altri episodi non ci fu una alzata di scudi come ora, forse perchè non eravamo in campagna elettorale, ricordo l’insegnante di Rivarossa che a luglio si vantava sui social netwok di essere fascista per poi scusarsi asserendo che la sua era una ricerca sociologica, così come il professore di Carrara che ad agosto si fece fotografare in vetta al monte Sagro, dove si trova il sacrario che ricorda l’eccidio di Vinca (dove i furo uccise dai nazifascisti 173 civili, donne e bambini tra il 24 e il 27 agosto del 1944) mentre sostituisce la bandiera italiana con il vessillo della Repubblica Sociale di Salò e poi ancora, come la professoressa di Venezia che incitava all’odio contro i migranti e inneggiava al Duce su Facebook.Ogni episodio di violenza va condannato ma questa insegnante che ha sbagliato, e subirà le conseguenze del suo gesto, non mi sembra abbia le sembianze di una terrorista ne di una corruttrice ne tantomeno di chi giura sul vangelo contro l’islamizzazione. Così come non comprendo come Forza Nuova e CasaPound, che si mascherano dietro parole nuove, di persone che prendono le distanze dal gesto ma comprendono le ragioni della tentata strage a Macerata, per fare un esempio, e che quindi si trovano a proprio agio nell’assoluzione dal fascismo, sia stato possibile essere in lizza in queste elezioni, in una società democratica in cui non dovrebbero avere spazio.
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