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07 Marzo 2018 - 18:17
Lavinia Flavia Cassaro
“Papà, papà, ma quella è la maestra Flavia! Vi prego, non fatela tornare. Ci faceva piangere: gridava sempre”. Questa la reazione, riportata dal padre di un piccolo alunno della scuola primaria di Montanaro, quando in televisione ha visto passare le immagini della sua ex maestra che urlava contro i poliziotti: “Vigliacchi, mi fate schifo! Dovete morire”.
Non è un buon ricordo, quello che Lavinia Flavia Cassano ha lasciato alla Sando Pertini dove, nel corso dell’anno scolastico 2016 - 2017 ha insegnato.
I bambini, si sa, spesso enfatizzano e, a volte, inventano. Ma è un fatto che diverse famiglie, lo scorso anno, abbiano chiesto di trasferire i propri figli in altra scuola.
L’allora dirigente scolastica Anna Ruggiero, ora a Settimo Torinese, si trincea dietro un invalicabile “No comment”: “Non ho nulla da dichiarare - ci risponde - se ci sono state delle segnalazioni, attengono alla parte privata delle mie funzioni”.
No Tav, No Muos, antagonista e fiera antifascista la maestra Flavia ha insegnato per alcuni mesi presso il pleso montanarese, come insegnante di potenziamento. Non ha terminato qui l’anno scolastico.
Nata nel 1980 a Piazza Amerina, ad Enna, risultava residente a Bologna “ma di fatto domiciliata a Torino”. Componente del centro sociale Gabrio, rischia ora il licenziamento dopo i fatti che l’hanno vista protagonista nel corso degli scontri di giovedì scorso a Torino.
La maestra Flavia è indagata per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce. Per la donna è in arrivo una seconda tegola: il Miur, infatti, ne ha proposto il licenziamento. “Apostrofare a squarciagola gli agenti schierati in assetto antisommossa con parole come “vigliacchi” e “fascisti”, arrivando ad auspicarne la morte, è stata una “condotta grave” che, sebbene “non avvenuta all’interno dell’istituzione scolastica, contrasta in maniera evidente con i doveri inerenti la funzione educativa e arreca grave pregiudizio alla scuola, agli alunni, alle famiglie e all’immagine stessa della pubblica amministrazione”. Per il momento l’Ufficio scolastico regionale l’ha sospesa dal servizio “fino alla conclusione del processo sanzionatorio”.
Lavinia Flavia continua a rilasciare interviste dove, oltre a precisare che “non voleva augurare la morte ai singoli agenti ma all’apparato che difende il fascismo”, ribadisce con forza la sua presa di posizione. Giovedì sera, sempre a Torino, la Digos ne ha registrato il breve passaggio a un presidio antagonista nel quartiere San Salvario contro un comizio di Matteo Salvini.
Dal mondo politico continuano ad arrivare dichiarazioni di condanna. “Chi si augura la morte di un poliziotto o picchia un carabiniere non è una persona antifascista ma solo un criminale”, ripete Matteo Renzi, mentre Maurizio Gasparri (Fi) annuncia che “Se se lo Stato resterà inerte saremo noi a provvedere in maniera non violenta ma determinata a sbarrare l’accesso alla scuola di questa persona che è la vergogna delle istituzioni italiane e che non a caso è una frequentatrice di centri sociali e di grillini, che sulla polizia la pensano come lei”. Sul web, oltre agli insulti e agli sfottò (come il meme in cui l’immagine della maestra urlante è accompagnata dalla didascalia “oggi interrogo”), continua a circolare la fotografia che ritrae Cassaro mentre canta insieme a una consigliera comunale M5S a Torino. Michele Anzaldi, deputato Pd, invita ironicamente Luigi Di Maio a proporre la maestra come “ministra ideale della scuola”. A difendere l’insegnante è il blog “Cattive Maestre”, espressione di “un gruppo di docenti creato nel 2015 per protesta contro riforma della Buona Scuola del governo Renzi. “Non siamo tenute - si legge - a incarnare 24 ore su 24 e in ogni momento della nostra vita il ruolo del posto di lavoro né a rispettarne la disciplina. Solidarietà all’insegnante torinese in piazza e nelle classi tutti i giorni contro ogni fascismo”.
La UGL Polizia FSP ha già dato mandato al Proprio Avvocato Carlo Maiorino per tutelare l’immagine dei Poliziotti insultati dalla “Donna” in questione.
“È inammissibile - scrivono- che dietro la bandiera dell’antifascismo una donna che si definisce insegnante possa insultare ed augurare la morte di Poliziotti e Carabinieri, incolpandoli di voler proteggere i fascisti che effettuavano il loro comizio. Vogliamo innanzi tutto ricordare a tale Donna (non ci viene nemmeno di chiamarla signora, chiedendo comunque scusa alle restanti donne per il paragone non voluto) che Migliaia di Poliziotti e Carabinieri durante l’occupazione Nazifascista sono stati deportati ed uccisi perché fedeli degli ideali di democrazia e libertà, ne vogliamo ricordare due ad esempio come Salvo D’acquisto e Giovanni Palatucci che sono morti per salvare vite civili compiendo l’estremo sacrificio in nome del mandato che ancora oggi hanno tutte le forze dell’ordine, quello di tutelare la libertà , l’ordine e la democrazia, pertanto riteniamo le farneticanti parole di questa donna incivili ed offensive e che celano una profonda ignoranza riguardo chi sono le forze dell’ordine. Riteniamo opportuno che i nostri figli non possano avere tale donna come docente e chiediamo alla Ministra Fedeli ed alle altre cariche dello Stato di provvedere in merito poiché insultare chi difende lo Stato significa insultare tutti gli Italiani, senza contare il danno biologico che questa donna sta provocando a tutti i ragazzi che hanno letto e sentito le sue parole e che continuamente chiedono il senso ed il perché di tali frasi, che spesso vedono come minaccia proprio ai loro genitori che sono appartenenti alle forze dell’ordine.
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