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SETTIMO TORINESE. Ma.Nu: con Viridia in liquidazione il disastro adesso è davvero totale

Un terremoto. Un ciclone. Un tegola sulla giunta, sul sindaco Fabrizio Puppo e su tutti gli assessori, comprese le tante teste di una maggioranza a guida Pd che non san più bene chi sono e dove vogliono andare. Questo sta producendo in Municipio una sentenza del Consiglio di Stato presieduto dal giudice Carlo Saltelli. Incredibile ma vero, nella seduta del 19 dicembre scorso, ha accolto il ricorso presentato dal “Consorzio Grandi opere” di Caserta e da F.S.A  contro la sentenza del Tar che, invece, qualche mese prima, aveva dato ragione a “Patrimonio Città di Settimo Torinese”, una municipalizzata interamente controllata dal Comune.

All’indice un appalto di 20 anni  per la manutenzione del patrimonio urbano (85 immobili e 200 km di strade) e delle aree verdi affidato a Ma.Nu per 72 milioni di euro totali.  E Ma.Nu altro non è che una società di proprietà di Patrimonio al 51% e per  il 49% in mano ad un’associazione temporanea di imprese composta dal “Gruppo Cribari” e della “Cooperativa Viridia” entrambe con uffici a Settimo Torinese.

E per chi non ci avesse capito nulla, diciamo che organizzativamente c’è il Comune che dà i soldi a Patrimonio e c’è Patrimonio che sua volta li dà alla società che ha partecipato e vinto la gara.

Bene! Secondo gli ermellini il Gruppo Cribari e la cooperativa Viridia, manco a dirlo non avrebbero avuto le capacità ecoonomico finanziarie per partecipare.

E adesso che si fa? Che ne sarà delle manutenzioni che attendono da anni? Le strade rimarranno rotte per tutto il 2018 o si troverà una soluzione che sia una?

Tante domande, morire se esista ancora una risposta. Lo si è capito chiaro e tondo martedì scorso, nell’ambito di una commissione convocata su richiesta del capogruppo cinquestelle  Massimo Del Vago. Si prevedeva, come unico argomento, l’audizione dei vertici di Patrimonio (l’amministratore unico Pierpaolo Mazza e il direttore Teresio Asola), del direttore generale Stefano Maggio, del dirigente dell’ufficio tecnico Antonello Camillo, ma anche - peccato non si sia presentato -  dell’Amministratore di Ma.Nu, Vincenzo Rignanese  ex di Forza Italia e poi dei Moderati, omonimo nonchè parente del Rignanese che oggi siede in consiglio tra le file del Pd.

“Non è in discussione l’impianto della gara - mette le mani avanti il sindaco Fabrizio Puppo - La scelta politica non è stata contestata. Si aprono tre scenari: l’assegnazione al secondo, poi il ricorso al Consiglio di Stato, quindi una nuova gara con le stesse caratteristiche di quella precedente. Gli avvocati stanno verificando qual è la strata migliore e ci faranno sapere nell’arco di pochi giorni”.

Peccato - ma questa è proprio una notizia dell’ultima ora - che Viridia, una delle società partecipanti all’Ati, sia stata messa in liquidazione e questo, evidentemente, crea qualche problemino in più. “L’ho appreso anche io solo da qualche giorno - conferma Puppo -  Arrivati a  questo punto, credo che l’esperienza della cordata sia finita...

Un po’ meno serafico il capogruppo Pd Daniele Volpatto. “Sì! E’ vero -  commenta - Ho chiesto esplicitamente  se i lavori che sono già stati messi in scadenza andranno avanti o no.  E’ chiaro che se non mi rispondono la prima volta la domanda la rifaccio tre volte…Detto questo non c’è dubbio che io sia preoccupato. La nostra Amministrazione ha già perso i primi due anni per la questione Global, un altro stop non sarebbe accettabile. Anche io  sto cercando di capire e non sto sottovalutando un bel niente. Ci sono degli avvocati che ci diranno qual è la strategia migliore ma ci vorranno almeno 15/20 giorni. Il paradosso sarebbe aver stanziao i soldi per sistemare la città e non poterli spendere...”.

E che le cose si stiano mettendo molto male è convinto anche Massimo Del Vago. Infastidito per come è stata impostata la commissione non foss’altro che avrebbe voluto anche dare un contributo, ma non è stato possibile.

“Ci hanno detto che cosa è avvenuto, ma le soluzioni sono venute fuori solo perchè io li ho tartassati -  ci tiene a precisare - Il problema si pone quando mi si dice che stanno valutando di fare un ricorso in cassazione o di internalizzare il servizio manutentivo in Patrimonio. Ecco io  a questo punto voglio conoscere, in maniera trasparente, le conseguenze, i pro e i contro e soprattutto le tempistiche. Avrei voluto maggiore considerazione e meno sorrisini, anche perchè sorrideremo di meno quando arriverà la primavera e lasceremo l’erba crescere indisturbata… Ricordo che in questo momento la città è scoperta e non si può certo imputare a qualcuno l’interruzione di pubblico servizio sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato che è immediatamente esecutiva e che ti dà 60 giorni dalla notifica per decidere  che cosa fare. Mi chiedo chi si assumerà la responsabilità di fare il ricorso in Cassazione e portare avanti per due anni questa vicenda con il rischio di pagare le spese processuali e pure i danni?”.

Già! Chi se la prende questa responsabilità?

“Qui te lo dico io come finisce -  marca il tempo il grillino Arnaldo Cirillo - Finisce come per il cimitero con la gara rifatta due volte e come per la mensa delle scuole con i lavori bloccati...

A meno che non si decida di dichiarare vincitore il “Consorzio Grandi Opere di Caserta”.

Ecco! - si domanda l’azzurro Felice Scavone - Perché la seconda no? Mi spieghino la scelta politica e la motivazione tecnica. Forse perchè si punta sulle aziende del territorio?”.

E se la ride come un pazzo...

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