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06 Febbraio 2018 - 18:32
Un incontro urgente con il sindaco Francesco Grassi e con la sua Giunta per parlare dei tanti problemi delle aziende del territorio di Mappano, in particolar modo legati alla nascita della nuova municipalità. “Di fronte all’inattività e anzi al caos nel quale è il territorio di Mappano, abbiamo sollecitato un incontro urgente con il Sindaco. Stiamo ancora spettando dopo giorni una risposta. Una amministrazione che voglia essere attenta al territorio e alla sua economia non può comportarsi così”, attacca il presidente di Api (Associazione piccole e medie imprese) Torino, Corrado Alberto, che ha la sua industria proprio a Mappano, a pochi metri da quella del suo vice, Roberto Cotterchio.
“Dopo aver sollevato più volte la necessità di un dialogo costruttivo – dice ancora Alberto -, abbiamo chiesto un incontro ufficiale con il sindaco avendo come risposta il silenzio. Forse Grassi dimentica che nel suo territorio ci sono circa 800 imprese con 7mila dipendenti”.
Sono tanti i temi senza risposta. A partire dalle modifiche del Registro delle Imprese, degli atti societari rogati da notaio, della toponomastica, delle carte di circolazione dei mezzi.
“E qui, invece, mandano i comunicati alle aziende rendendoci edotti degli adempimenti fiscali e del fatto che l’Ente si sia dotato di un proprio conto corrente dove poter effettuare i pagamenti”, attaccano Alberto e Cotterchio, con quest’ultimo che sciorina quanto ogni azienda stia pagando per la nuova municipalità.
“Si parla di almeno 5 mila euro ad azienda, ma più una ditta è grande e più dovrà spendere. Alcune sono state costrette a pagarne, per ora, 40mila. Perchè bisogna rivolturare le utenze, aggiornare gli Statuti delle aziende, reiscrivere alla Camera di Commercio l’azienda, aggiornare tutte le anagrafiche bancarie. Senza pensare alla nuova iscrizione al Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), che ha un costo di quasi 350 euro, tasse per insegne, passi carrai. E potremmo andare avanti delle ore intere a fare l’elenco completo delle gabelle da dover pagare”.
Per i due esponenti dell’associazione che raggruppa le Pmi del territorio, tutto si basa sul dialogo: “Noi continuiamo ad essere a disposizione per un lavoro serio. Ma a questo punto c’è da chiedersi davvero se l’attuale sindaco non voglia mandare via da Mappano le imprese, con le ovvie conseguenze del caso”.
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