Pensavate che la querelle sul cinema Gobetti fosse già finita nel dimenticatoio? Sbagliavate. A tornare sulla vicenda è il consigliere a 5 Stelle Giacomo Gilardi: sarà lui a presentare una mozione nel prossimo consiglio comunale. Perché quel “contatto privato” che Dallolio ha portato avanti con due associazioni (non sanmauresi), Distretto Cinema e Anna Cuculo Group, non è piaciuto alla politica sanmaurese. È mancata, a detta della minoranza, la trasparenza. È mancato il dialogo. Soprattutto a fronte di un investimento di 75mila euro inserito a bilancio all'ultimo secondo, un po' sottovoce, un po' sottotraccia. Questo il motivo alla base della mozione. In cui si chiede di impegnare “il sindaco a convocare tutte le realtà iscritte all'albo delle associazioni illustrando loro i progetti che l'amministrazione intende portare avanti circa il Gobetti”. Per ottenere un coinvolgimento trasversale. Per garantire la trasparenza. “Invece di dire che comprare un proiettore significa investire in cultura e lavoro – aveva detto il consigliere pentastellato Gilardi durante l'ultimo consiglio comunale –, troviamo il coraggio di dire che forse, per quest'anno, si poteva fare un sacrificio e che con i soldi risparmiati, si poteva pensare ad una detassazione reale, con una riduzione dell'addizionale comunale IRPEF (oggi fissata allo 0,8, il massimo concesso nella forchetta di manovra per un Comune) o ad un più ampio range di esenzione per le fasce deboli o ancora ad una maggior contribuzione rivolta ai comportamenti meritevoli e sostenibili in ambito di imposta sui rifiuti. Il 2014 è vicino: con che coraggio potremo dire ai cittadini 'non si può fare diversamente, non ci sono più fondi?'”. E poi ancora: “investire in cultura significa aver il coraggio di ammettere che questa non è vincolata ad un proiettore digitale, ma al significato socio culturale che il Gobetti ha e può avere, nonché al dinamismo che potrebbe donare alla vita associativa sanmauerese qualora si decidesse di reinventare spazi ed esperienze di utilizzo. E così per il nesso tra città dormitorio e luci di Natale. Non cambierà mai niente finché non si troverà il coraggio di essere impopolari, per evitare di essere antipopolari!”.
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