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28 Novembre 2017 - 16:29
Maurizio Perinetti
Ci siamo. Maurizio Perinetti si candida alle primarie del Partito Democratico in programma forse il 21 gennaio, di sicuro prima del Carnevale. Sarà lui a sfidare la renzianissima Elisabetta Ballurio.
Ci ha pensato. Ci ha rimuginato e infine ha preso una decisione. “In fin dei conti che cosa ho da perdere”, si sarà più volte detto tra sè e sè.
Si comincia subito e lo si fa con una conferenza stampa in programma per oggi, alle 11, nella sede Pd di via Peretti.
Diciamo subito che se c’è chi fa un passo in avanti, con la benedizione del sindaco Carlo Della Pepa e dell’assessore Enrico Capirone, c’è anche chi ne fa uno indietro ed è Luigi Sergio Ricca, rientrato solo nel fine settimana da una vacanze nel nord Europa.
“Ho ritirato la mia candidatura alternativa alla Ballurio. - ci conferma - Ne ho già parlato con Perinetti. Vero è che a fronte dei numerosi apprezzamenti raccolti tra i cittadini, è mancato il supporto di iscritti e militanti. S’aggiungono le mie perplessità nell’affrontare una competizione elettorale tra i mille impegni che ho, anche come sindaco di Bollengo, carica che avrei dovuto lasciare a malincuore. Faccio gli auguri a Perinetti e alla Ballurio ricordando loro quel che recentemente ha detto l’ex sindaco Fiorenzo Grijuela sulla necessità di un bagno di umiltà di chi gioca senza conoscere bene il gioco. Per quel che riguarda me, continuerò comunque a lavorare per il territorio...”.
Tutti contenti, sorridenti e soddisfatti? Non proprio. Anche perchè oltre alla corrente Balluriana (renziana), a quella democristiana di Perinetti e Della Pepa o dei socialisti di Ricca che erano pronti ad un allargamento al centro, dentro il partito non erano e non sono rimasti in pochi a spingere per le primarie di coalizione con Mdp, senza tralasciare la storica alleanza con Rifondazione e la sinistra in genere. Tra questi, oltre ad Augusto Vino, anche Erna Maria Restivo, l’ex segretario Dimitri Buracco Ghion, Alessandro Scapino, Enrico Daly e Davide Biava. Insomma, praticamente tutto il neonato Circolo Brat....
Ed è talmente vero tutto questo che solo fino a pochi giorni fa Augusto Vino si diceva impegnato nella costruzione del programma e delle allenze, in perfetta dissintonia sia con la maggioranza del partito (che nel frattempo “sfanculava” Mdp), sia con l’altra pezzo di minoranza che infatti stava lavorando ad una candidatura.
Cosa succederà da qui in avanti e soprattutto che cosa franno quelli del Circolo Brat, Augusto Vino, compreso, è ancora presto per dirlo, ma non è evidentemente esclusa una loro fuoriuscita dal Pd.
“Calma - mette le mani avanti Augusto Vino - E’ vero che io sono preoccupato come solo può esserlo chi intravede all’orizzonte tre candidati a sindaco di centrosinistra, del Pd, di Mdp, più Comotto, ma per quanto mi sembri una stupidaggine è ancora presto per fare i conti e li faremo dopo.
Adesso è bene che Perinetti vinca le primarie perchè è evidente che se vince Ballurio le speranze di un’alleanza con la sinistra non ci sono più...”.
Il monito di Vino è chiaro.”Ricordo a tutti che il vecchio schema non funziona più. Non è detto che chi vince le primarie ha vinto le amministrative.Siamo finiti in un cul-de-sac e a mio avviso l’isolamento non ci conviene...”.
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